di Marco Maria Freddi, #eutanasia
E così, alla fine, la chiesa cattolica non ce l’ha fatta, non ha potuto resistere ed ha lanciato la sua fatwa. La Congregazione vaticana per la Dottrina della fede Santa Sede dichiara che l’eutanasia è un crimine ed è complice chi legifera.
“Coloro che approvano leggi sull’eutanasia e il suicidio assistito si rendono complici del grave peccato che altri eseguiranno, costoro sono altresì colpevoli di scandalo [sic] perché tali leggi contribuiscono a deformare la coscienza anche dei fedeli”.
Ma come ricorda Marco Cappato in una recente intervista, “la politica ha paura del Vaticano, la gente no” e nonostante la Congregazione paternalisticamente ritenga i cittadini così stupidi da non poter comprendere o scegliere, da dover essere guidati (controllati), minacciare fedeli e parlamentari non serve, l’inferno promesso ai “peccatori” non è poi così grave rispetto alla sofferenza delle persone, le esperienze delle persone amate che hanno visto soffrire.
Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, sostiene che esiste la tentazione di una nuova forma di eugenetica, una concezione vitalistica della vita in base alla quale tutto ciò che non corrisponde ad un certo benessere viene espulso.
Ho particolarmente apprezzato il commento dell’amica Alexandra Barbieri, medico e volontaria ai tavoli Eutanasia Legale Parma: “E’ la solita ipocrisia di chi nella vita il dolore non l’ha mai visto e soprattutto non l’ha mai dovuto affrontare. Parlare di eugenetica è patetico, forse non sa nemmeno cosa voglia dire. Paragonare la nostra battaglia per la libertà di scelta di ogni individuo sul suo fine vita, a una sistematica eliminazione nazista dei soggetti con patologie/difetti è inaccettabile”.
E proprio questo è il punto politico della lotta per la libera determinazione del proprio fine vita, pensiero che al dirigente dello Stato estero del Vaticano, Vincenzo Paglia, sfugge, poiché l’alto dirigente vaticano non dà alcun valore al diritto fondamentale della libertà e della responsabilità individuale di rifiutare l’imposizione di scelte altrui sul proprio corpo e sulla propria vita.
E quanto il diritto fondamentale alla libertà e alla responsabilità individuale sia sentita dalle persone, è testimoniata dal fatto che in nessun Paese dove si è legalizzata l’Eutanasia mai si è tornati indietro, proprio perché l’opinione pubblica, al netto di un continuo e maturo dibattito, mantiene un grande consenso sulla libertà di scelta del proprio fine vita. La stessa opinione pubblica che conscia, consapevole ed informata sul tema, incontriamo ai tavoli di raccolta firme, le persone non si curano di ciò che pensano i partiti di riferimento o che il Vaticano minacci l’inferno ai firmatari, il diritto fondamentale alla libertà e alla responsabilità individuale di rifiutare l’imposizione di scelte altrui è forte, molto forte, al contrario delle invettive del Vaticano e dei suoi dirigenti che sono percepiti come slogan, magari religiosamente attraenti, ma tanto tanto vuoti di senso di realtà.
Ancora una volta il clero interferisce con la vita civile di tutte e di tutti, tentando di condizionare la negazione di ogni diritto riconducibile all’autodeterminazione.
I politici laici devoti ricordino agli esponenti vaticani che la sovranità italiana appartiene al popolo che la esercita attraverso l’azione parlamentare.
Il cristianesimo e tutte le altre religioni – non credo sia necessario ricordare il caso di Ikram Nazih, la studentessa italo-marocchina o ciò che sta accadendo in queste ore in Afganistan – pervadono le società in maniera invasiva e devastante, rappresentano un’epidemia di integralismo e di fondamentalismo contraria al riconoscimento dei diritti universali delle donne e degli uomini e minacciano quotidianamente le radici della comune cultura laica Europea, nata nell’Era dei Lumi.
Sono maturi i tempi per abrogare il Concordato e tutti gli accordi con qualsiasi confessione religiosa a noi il coraggio di respingere con sdegno tutte le fatwa, di vincere questa lotta per la libertà di pensiero e per il diritto fondamentale alla libertà e alla responsabilità individuale di rifiutare l’imposizione di scelte altrui.
(17 agosto 2021)
©gaiaitalia.com 2021 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)