di Paolo M. Minciotti, #LGBTQI+
Una risoluzione approvata dal Parlamento europeo ha ribadito che nell’Unione Europea non c’è più spazio per odio, razzismo e discriminazione e ha dichiarato l’Europa zona di libertà per le persone LGBTQI+. La risoluzione non specifica se Polonia, Ungheria e rispettivi governi eletti dal popolo e proprio per questo legittimati dal popolo a prendere quelle misure di restringimento di libertà individuali che il popolo ora contesta, sono stati avvisati. Magari ci pensino. Non si sa mai.
Il voto del Parlamento europeo è (dovrebbe essere) funzionale ad esercitare pressioni affinché la Commissione Europea implementi misure concrete contro le discriminazioni nei Paesi membri dell’Unione europea. Si tratta in particolare di una frecciatina per la Polonia e l’Ungheria perché in questi Paesi le politiche di integrazione delle persone LGBTQI+ sono viste come una minaccia per lo Stato di diritto e in risposta agli slogan neofascisti e alle liste di proscrizione che parlano di “LGBTIQ+ free zone”, laddove free (libero da) viene sostituito da freedom (libertà di), in uno sforzo politico di combattere l’ostilità e l’odio per le persone LGBTQI+ che sfocia nella discriminazione, nella persecuzione, nell’ostracismo, nell’isolamento sociale.
(12 marzo 2021)
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