di Giancarlo Grassi #Milano twitter@milanonewsgaia #Covid-19
Le foto prese da Facebook e che vi proponiamo a guisa di provocazione nell’immediato DPCM governativo, scaricabile con i suoi allegati in basso, descrivono senza bisogno di parole l’atteggiamento italiota verso l’epidemia di Coronavirus e verso i DPCM governativi e le mille e mille e non più mille ragioni per le quali aprire gli stadi veniva ritenuto più necessario che aprire le scuole.
Le foto sono pubblicate all’interno del gruppo Facebook Fontana Dimettiti e ci assumiamo la responsabilità di pubblicarle e anche quella di non garantirne la veridicità, fermo restando che non riteniamo che chi le ha postate abbia ragioni per avere postato foto-fake né che l’abbia fatto, insomma per noi sono foto di una realtà reale corrispondente all’esterno dello Stadio Meazza in occasione di Inter-Milan dello scorso 17 ottobre 2020.
Certo piuttosto che prendersi la responsabilità di ciò che si vede nelle foto è molto meglio incolpare Conte, il suo governo e l’ultimo DPCM anziché rispettare le regole che ci vengono ricordate – pare senza troppi risultati – dal gennaio 2020. Le conseguenze di questi comportamenti scriteriati ricadranno sulle spalle di tutti, nonostante gli incoscienti siano una netta minoranza.
Se poi vi fa più comodo dare la colpa a Conte ecco di seguito i link al DPCM dello scorso 18 ottobre. Così che possiate bestemmiare, inveire e gridare con l’obbiettivo chiaro.
DPCM 18 ottobre 2020
AllegatI DPCM 18 ottobre 2020
Tocca sottolineare, per non essere tacciati di appartenenza politica, che questo è un quotidiano indipendente i cui collaboratori scrivono ciò che vogliono senza censure e che, personalmente, non voterei il Governo Conte nemmeno se fosse l’unico governo possibile, optando, in quel caso, per l’annullamento della scheda… (vogliamo parlare delle centinaia e centinaia di persone riunitesi in feste per battesimi e cresime a Napoli il 18 ottobre?).
(19 ottobre 2020)
©gaiaitalia.com 2020 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)