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Il Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, ha detto “Stiamo riempiendo di soldi gli Italiani”… Quello “stiamo” è plurale majestatis o che?

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di Giancarlo Grassi #Lopinione twitter@gaiaitaliacom #Economia

 

L’affermazione Stiamo riempiendo di soldi gli italiani, 26 miliardi di euro a 18 milioni di cittadini che il presidente dell’INSP Tridico ha fatto cadere con signorile snobismo – quasi che i soldi fossero suoi, di lui, di persona personalmente suoi, nell’intervista rilasciata a Tpi è sconcertante, Sconcertante nei toni, perché trasuda un po’ di quell’ingiustificato lei non sa chi sono io che in un uomo di Stato impegnato a fare ciò che un decreto dello Stato gli impone, suona sgradevole.

Secondo perché l’affermazione “Stiamo riempiendo di soldi gli italiani” è fallace. Ci creda. Noi lo sappiamo. Noi siamo italiani e non abbiamo visto nulla. Ci sarà qualcosa che non va nei nostri conti, qualche errore nelle nostre domande, va bene così. Anzi no, non va bene. Ma è così. E francamente dopo affermazioni del genere va ancora meno bene. Ma la classe dirigente italiana è anche quelle battute lì con le quali, insieme ai disservizi, ai ritardi, alla burocrazia, alle incapacità, bisogna fare i conti. Il buon gusto di stare zitti e non farsi belli però lo si dovrebbe avere. Soprattutto se si lavora per lo stato. Soprattutto dopo avere denunciato un falso attacco hacker per giustificare l’impreparazione dei propri mezzi tecnici. Insomma, in questo paese perdiamo sempre delle ottime occasioni per stare zitti.

Carlo Calenda nella newsletter di Azione non ci va giù leggero:

Vi è chiaro che il Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, ci ha detto che “gli italiani sono stati inondati di denaro”? Cioè quel signore che non è riuscito ancora a pagare la Cassa integrazione ai lavoratori, tanto che oggi oltre il 70% è stato anticipato dalle aziende. Quel signore che ha pagato i 600 euro con un gigantesco ritardo, dopo che il sito INPS è andato in tilt. Vi è chiaro che il Commissario Domenico Arcuri ha dichiarato “evitiamo che i reagenti per analizzare i tamponi diventino le mascherine della fase due”? Come se parlasse con un suo amico immaginario, mentre quello che è successo sulle mascherine è responsabilità sua.  Vi è chiaro che il Ministro Francesco Boccia, quello che non riesce a spendere quasi 7 miliardi di fondi europei – disponibili dal primo giorno della crisi – ci dice che è pronto il bando per reclutare 60mila assistenti civici “che saranno a disposizione dei sindaci con il loro sorriso” per far rispettare le norme sul distanziamento? (…) 60 mila persone, formate non si sa come, con un bando che arriverà persino in ritardo, si mettano a girare l’Italia per dire agli italiani cosa devono fare, sulla base di norme di cui nessuno capisce nulla.

E via con gli attacchi. E via con le vanità. E via con la solita italianità e con il solito viziaccio grillino di autocelebrarsi per nascondere che le cose non vanno proprio come devono. Anzi, non vanno bene. Anzi, ci sono ritardi. Anzi non tutti ricevono “l’inondazione di soldi” che l’INPS sta elargendo tra i commenti del suo presidente che sembra li tiri fuori da tasca sua. Non si fa così. Non si parla in questo modo. Le cose non vanno bene per niente. nessuno di noi sa cosa succederà fra due mesi e se sarà costretto a chiudere l’attività che ancora tiene in piedi non sa fino a quando.

Non si parla a vanvera signore e signori. Si fanno le cose come vanno fatte. E dopo averle fatte così ci si guarda allo specchio, ci si dà una pacca sulla spalla, ci si dice “bravo” sottovoce e si continua a stare zitti. Altro che il plurale majestatis e quegli “stiamo” usati come se fossimo divinità.

 

(25 maggio 2020)

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