di Daniele Santi #Roma twitter@GaiaitaliaRoma #Politica
Si chiamano autoprofezie e spesso in letteratura accadono. E anche nella vita e in politica. Solo che in politica le credono furbate, ma gli va quasi sempre male, perché cascano dalla poltrona. Solo che in Italia, in una maniera o nell’altra, poi sulla poltrona ci tornano.
Con questa simpatica sceneggiata cade un altro municipio a 5Stelle a Roma, il IV Municipio, con le dimissioni forzate della minisindaca a 5Stelle sfiduciata dalla sua maggioranza. Un altro capitombolo nella Capitale sempre più martoriata dalle deficienze della politica a 5Stelle. La sopportavano così poco, quelli della sua maggioranza, che l’hanno sfiduciata addirittura via videoconferenza: tutti e 15.
Lei è Roberta Della Casa, pentagrillina fedelissima della regina della fate, già principessa delle funivie e giubilatrice di tutte le metropolitane, la supersindaca Virginia Raggi, una ne penso, cento ne faccio male e mentre parlo combino altri guai. Anche lei ormai giunta alla fine della sua tristissima, per Roma, avventura come Sindaca del Campidoglio del “dobbiamo essere molto chiari” ed è finita lì.
Attraverso la caduta della minisindaca del IV Municipio il grillismo istituzionalizzato che guarda un po’ al PD e molto a Fratelli d’Italia (Salvini ormai è bruciato) ha mandato l’avviso di sfratto a Virginia raggi. E’ difficile dare loro torto. C’è da chiedersi in quella mandria di impreparati dilettanti allo sbaraglio chi andranno a scegliere per continuare a non governare Roma, anche nello sciagurato caso che qualche loro rappresentante venga rieletto su una delle tante poltrone disponibili.
Insomma dall’uno vale uno sono passati al tutti contro tutti. Quando si dice la coerenza e l’onestà.
(14 maggio 2020)
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