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L’infelice uscita di Oliviero Toscani fa dimenticare quei politici che sotto il Ponte Morandi si facevano i selfie

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di Daniele Santi #FalsePolemiche twitter@gaiaitaliacom #Martiri

 

Non è in difesa di Oliviero Toscani, il cui lavoro non mi piace e mi è pure antipatico, che scrivo queste poche righe. Non scrivo in sua difesa perché Toscani si sa difendere benissimo da solo e perché bisogna smetterla di creare martiri sul territorio nazionale per sviare l’attenzione dalle porcate di politici incapaci e cialtroni.

Non amo Toscani e trovo le sue idee banali, esposte in modo appena intelligente, non certo particolarmente profonde, non rivoluzionarie, non di straordinaria portata intellettuale. Mi sembra un uomo normale baciato dalla fortuna che quella fortuna, intelligentemente, non si è fatto scappare. Almeno fino ad ora. A fare un mito di Oliviero Toscani sono stati gli Italiani e i soliti media che alla prima flatulenza anche solo lontanamente interessante e anche solo lontanamente utile alla creazione di un mito da invitare in trasmissione, quel mito creano.

Alla fine cosa ha detto Oliviero Toscani? Ha detto, in soldoni, che se casca un ponte non gliene frega niente a nessuno. E non si riferiva probabilmente ai famigliari delle vittime, strenuamente difesi con toni infantili da Italia Viva di Genova, non si riferiva a coloro che hanno perso i loro cari, il loro lavoro, le loro case, la loro tranquillità, il loro denaro, coloro che hanno perso tutto insomma. Ma quello che ha detto lo ha detto malissimo. Anzi peggio. E se anche voleva dire qualcos’altro, quel qualcos’altro non conta più travolto e sotterrato dall’indignazione di tutta una nazione che crea martiri ed idoli con la stessa velocità con la quale si dimentica di idoli e martiri.

Ci chiediamo tuttavia perché la stessa indignazione non si sia manifestata quando sotto il Ponte Morandi si facevano i selfie i Salvini e gli ometti di Di Maio lanciavano strali per farsi belli col loro elettorato, e dove fossero quelli che si indignano oggi per l’inutile provocazione di Oliviero Toscani – che Benetton ha già licenziato, quando la compagine di governo si faceva bella con quella roba lì.

Immagino che ognuno di voi lettori saprà che di ciò che il M5S dichiarò in quella sede nulla è stato mantenuto. Dunque è più importante una dichiarazione-provocazione, di azioni anzi inazioni, di una intera classe dirigente che sul Ponte Morandi e sulla disgrazie delle famiglie dei deceduti, ha lucrato in termini di ricerca di consenso assai più – e assai più subdolamente – di quanto abbia fatto Toscani con una infelice dichiarazione-show?

L’autolesionista uscita di Oliviero Toscani fa così dimenticare quei politici che sotto il Ponte Morandi si facevano i selfie e promettevano tutto ciò che era umanamente possibile promettere, e trasforma un fotografo in martire ed una dichiarazione che andava dimenticata subito dopo averla ascoltata, perché stupida e  lanciata per far colpo, in un nuovo peccato di uno che coi peccati veri non c’entra un accidente.

E vai col dagli all’untore che tanto piace agli Italiani. Che a forza di prendersela con il primo colpevole possibile dimenticano di controllare quelli che li fregano sul serio.

 

(7 febbraio 2020)

©gaiaitalia.com 2020 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 





 

 

 

 

 

 




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