di Giovanna Di Rosa #Unovale180mq twitter@gaiaitaliacom #maiconsalvini
La faccenda dei 180mq per due, assegnati al marito militare dell’ex ministra della Difesa Trenta a cinquecentoquaranta euro al mese di canone di locazione, le polemiche che ne sono scaturite, la rinuncia dei due martiri dello spazio che è tanto anche per tre, la martirizzazione in diretta dell’ex ministra e la rievocazione dell’ormai putrefatto “uno vale uno” dà la misura dell’agonia del M5S chiarendo definitivamente che “uno vale uno” significa più precisamente “uno vale quanto quell’uno ritenga di valere dopo avere preso il posto della casta ed essere diventato a sua volta casta”.
Vi rimandiano all’intervista un po’ infantile rilasciata dall’ex Ministra Trenta a Radio24 questa mattina (19 novembre, ndr), intervista che dice più di quello che la ministra Trenta pensi. Ha parlato di schifezza mediatica la ex ministra Trenta dimenticando che il suo movimento della schifezza mediatica che ora lei lamenta ha fatto strategia politica senza badare ai mezzi, fregandosene del rispetto e della verità. Anche grazie a quella strategia della schifezza mediatica lei è stata ministra.
Ora ex ministra e consorte hanno presentato, a firma del consorte, istanza di rinuncia all’appartamento dell’uno vale centottanta metri quadri firmata dal consorte e conseguente profluvio di dichiarazioni mediatiche, ad uso di sbugiardamento di schifezza mediatica, da parte dell’ex ministra. Tira in ballo anche Di Maio, l’ex ministra, dicendo che Di Maio ha capito le sue ragioni. Perché sia chiaro: gli esponenti del M5S hanno ragione sempre, perché loro sono gli Eletti.
Poi non ne fanno una giusta, ma guai a dirglielo.
(19 novembre 2019)
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