di Redazione #Facebook twitter@gaiaitaliacom #Libra
Facebook ha ufficialmente annunciato la nascita della sua criptovaluta, o valuta digitale, che ha chiamato Libra, alla quale sta lavorando con altre importantissime aziende mondiali per offrire nuovi servizi di pagamento online (attraverso le sue app). Non sarà però Facebook a controllare direttamente Libra che sarà invece sottoposta alla supervisione della Libra Association, un’associazione senza scopo di lucro fondata da Facebook… (che la fonda, ma non la controlla. Rock’n’roll).
La Libra Association comprende fino ad oggi numerose numerose organizzazioni senza scopo di lucro, ed ha tra i suoi membri fondatori veri e propri giganti della comunicazione come Vodafone e Iliad, insieme ad alcune delle più grandi aziende tecnologiche e di gestione dei pagamenti elettronici come VISA, Mastercard, PayPal, Stripe, e quindi Uber, eBay, Spotify e Coinbase. Aziende, che, insieme a molte altre, collaboreranno alla Libra Reserve, la costituzione del fondo al quale sarà agganciata Libra per mantenerla stabile.
Facebook guadagnerà da Libra tramite un suo sistema di pagamento basato sulla criptovaluta che si chiamerà Calibra, un portafoglio digitale che potrà essere utilizzato per conservare il proprio denaro in valuta Libra, e utilizzarlo per scambiarsi denaro, fare acquisti e in futuro accedere a servizi finanziari. Tutto il baraccone sarà pronto del 2020.
Dalle prime voci non servirà un conto corrente bancario, ma soltanto lo smartphone dal quale si effettueranno le operazioni direttamente dal proprio account. Sugli sviluppi anche legali dell’operazione e dei rapporti di Libra, Calibra e la Libra Association nei rapporti con gli altri stati ed entità finanziarie meglio non parlarne ora. Avremo tempo e modo.
E avremo tempo e modo anche di divertirci. Ci sono politici un tempo in auge, e già ridicoli allora, che hanno già puntato il dito contro i media che secondo loro esalterebbero Libra ed affonderebbero i minibot. Perché per i nostri politici demenziali le due cose sono esattamente uguali.
(19 giugno 2019)
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