di Redazione #LGBTI twitter@gaiaitaliacom #Censure
Il 14 giugno scorso abbiamo ricevuto via Twitter una richiesta di aiuto da parte di un blog d’informazione LGBTI – secondo noi assai ben scritto e documentato – che ci chiedeva di unirci a loro nella richiesta a Google di togliere il blocco al blog, dopo – secondo Google – ripetute segnalazioni da parte di utenti.
Avendo noi ricevuti da parte di Facebook una serie infinita di blocchi secondo noi ingiustificati (e il nostro quotidiano non è cambiato da quando i blocchi sono cessati, anzi, è semmai ancora più pungente) abbiamo ritenuto giusto per salvaguardare la libertà del web di cui tutti si riempiono la bocca, inviare un messaggio a Google Italia chiedendo loro di rimuovere il blocco che, conoscendo il blog, ci pare ingiustificato.
Non entriamo nelle policy di Google e nelle ragioni del blocco che non conosciamo, solo due righe per sottolineare che quando siamo stati noi a chiedere aiuto per chiedere a Facebook di rimuovere il blocco nessuno ci ha
- risposto;
- degnato di un messaggio o di consderazione;
- aiutato.
Si scrive per dovere di cronaca e perché, a fronte del nostro post inoltrato ai gestori del blog – del quale speriamo il ritorno alla normalità entro brevissimo tempo perché era voce intelligente – post nel quale annunciavamo il nostro “fatto” relativo all’invio della richiesta di sblocco a Google, nessuna risposta ci è stata inviata. Non un “grazie”, non un “vaffanculo”, non un “crepate”, non un “siete stati molto gentili”. Niente.
E ci sembra, sia detto fuor di polemica, che per i gestori di un blog che si professa contro la discriminazione, l’indifferenza, l’ignoranza, la maleducazione e la poca considerazione degli altri, e che lotta per un mondo più giusto, si tratti di un atteggiamento incoerente, arrogante, maleducato e un po’ pretenzioso che appare davvero fuori luogo.
Per dovere di cronaca, non per cattiveria. Con la sincera speranza che il blog torni ad essere visibile per tutti al più presto. E sapendo che la riconoscenza non è di questo mondo e che l’immaturità di troppo mondo LGBTI che pretende rispetto, ma non lo dimostra a nessuno, è la vera palla al piede della pienezza di diritti della comunità in Italia.
(15 giugno 2019)
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