di Daniele Santi #Politica twitter@gaiaitaliacom #pentagrillismo
Da Roma a Torino, per passare dagli uffici dove il potere risiede, affabula, affascina, seduce e alla fine ammazza, è tutto un affannarsi nel comunicare la determinazione al raggiungimento di nuovi e straordinari traguardi, è tutto un incrociarsi di faremo, rilanceremo, ricominceremo, è – in soldoni – un ritorno alle origini, quando il movimento degli incolti furiosi che aveva come unico obbiettivo occupare le poltrone che occupava qualcun’altro e farla pagare al paese, era agli albori e c’era un guitto indecente che li guidava verso l’ignoto.
E una volta giunti verso l’ignoto questi signori, non quelli che sulla poltrona ci sono finiti con promesse che non potevano essere mantenute, ma coloro che a questi affabulatori bugiardi seriali hanno creduto, contro l’ignoto hanno sbattuto. Un governo che non hanno votato che in 14 mesi li ha portati a sbattere contro un segretario di partito che la politica la sa fare guidati dal loro condottiero cieco e più incolto di loro che al momento di dire scusa, mi tolgo dai piedi perché sono un incapace, si cala le braghe e detta condizioni [sic] al caposquadra cui ha tirato la volata e che l’ha infilzato con maestria.
Tanti sforzi nel distruggere gli avversari via web, tante balle seriali raccontate ovunque. Messaggi falsi da cime a fondo per mettere alla gogna gli avversari politici, l’invenzione di slogan e di offese nuove, accuse a tutti di essere venduti e proni al potere per cosa? Per quattro incapaci con poltrone sotto le chiappe che dopo anni di fandonie riescono a conquistare il potere grazie ai voti di creduloni che vogliono miracoli e non rimboccarsi le maniche e lo perdono, questo potere, perché non sanno nulla di ciò che dicono di sapere.
E’la tragedia del bimbominkia: gioca con cose che non conosce e poi perde il gioco. E la faccia. E, presto, la poltrona. Del resto il mondo è pieno di stadi, uffici che hanno bisogno d fotocopie e bocconiani falliti. E i cimiteri sono pieni anche di gente capace. Cosa ci sarà mai di cui preoccuparsi…
(28 maggio 2019)
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