di Giovanna Di Rosa #PD twitter@gaiaitaliacomlo #Zingaretti
Un milione e 700mila persone al voto, il 70% di questi voti a Nicola Zingaretti, sono il risultato delle primarie del PD del 3 marzo che hanno regalato un’altra grande giornata di partecipazione popolare alla politica con lunghe file ai gazebo, tante persone a votare e pochi proclami. Come la pensavamo sulla candidatura di Nicola Zingaretti lo abbiamo scritto qui, ora il risultato delle primarie va rispettato perché frutto della decisione del 70% di coloro che sono andati a votare. Ora però Zingaretti dovrà dimostrare se vale e quanto e le premesse, per quanto ci riguarda, non sono esaltanti.
Vedremo innanzitutto se si asterrà dal reincorporare i transfughi del 2%, quelli che dovevano cambiare la storia del paese ed hanno soltanto favorito la nascita del pentaleghismo; quelli dei compromessi e degli inciuci con tutti, delle pacche sulle spalle al posto della politica, del “No” preventivo a tutte le proposte che venivano dall’ultimo segretario eletto con più del 70% dal popolo delle primarie.
Speriamo, e lo speriamo per l’Italia non per noi stessi, che non si spalanchino le porte al demone dalemiano con demonietti al seguito, ed è possibile considerando che non ci sono elezioni alle porte, e che Zingaretti o del programma fumoso che non infastidiva nessuno decida di lasciarli fuori in favore di accordi elettorali programmatici e di coalizione.
Certo è che si chiude una stagione e se ne apre un’altra. Vale non solo per il PD. vale anche per il governo. Ed ora è possibile che alle Europee ed alle amministrative delle prossime settimane, ci sia qualche colpo di scena inaspettato che potrebbe far male al governo in carica.
(4
marzo 2019)
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