di Giovanna Di Rosa #Brexit twitter@gaiaitaliacom #Esteri
La Brexit ha ucciso Theresa May. Quattrocentotrentadue voti contrari e solo 202 favorevoli sono una risposta fulminante per il futuro politico della premier britannica e per il partito Conservatore che, dopo la vittoria di Farage con il referendum che nessuno aveva capito, un po’ come le politiche del pentaleghismo, aveva lasciato nelle povere mani di quella che si sentiva l’erede di Margaret Thatcher i destini di una Brexit complicatissima che avrebbe travolto chiunque.
La mano testa – bugiardi! – dell’UE degli ultimi giorni lasciava presagire il disastro di cui probabilmente la stessa May era consapevole. Crediamo però che si ingannasse sulle cifre. Persino gli osservatori più interessati ipotizzavano uno scarto di voti di un centinaio o poco più a favore dei contrari all’accordo che May aveva stipulato con Bruxelles per l’uscita dall’Unione Europea.
Immaginiamo un pronto ritorno alla ribalta di Nigel Farage e altre graziose amenità in vista della prossima mossa di May. Il Regno Unito, mai così disunito, è sull’orlo di una crisi di nervi.
(15 gennaio 2019)
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