di G.G. #Politica twitter@gaiaitaliacom #Governi
Dunque l’Italia ha tre governi. Tre governi in uno. Poi lamentatevi. Guardandosi intorno succede proprio così. Sul tema immigrazione, ad esempio, c’è il governo di Matteo Salvini, quello duro e intransigente che guarda ai neofascistoni che odiano tutti coloro che la pensano diversamente o sono fisicamente differenti: elementi caratterizzati da ignoranza, protervia, razzismo, omofobia e conti in banca pingui; c’è il governo di Di Maio, quello viscidamente finto-buonista che il nome del viscidismo buonista propone di dividere le famiglie per ospitare in Italia donne e bambini e gli uomini niente ché son negri e ce l’han più grosso; poi c’è il governo di Conte, già presidente del consiglio invisibile, che delira di aerei per andare a raccogliere 49 persone, e lo ascoltano in 45.
Tutti e tre i governi fanno parte dello stesso governo, ma si dirigono ad elettori profondamente diversi: sono quelli che il patto pentaleghista post 4 marzo ha inchiappettato dando vita ad un governo di coalizione che nessuno ha votato, ma che tutti devono sorbirsi. Ecco quindi equamente suddivisi i compiti rassicuratòri del Trio detto del Conte, del Truce [cit.] e del Trucetto che parlando ad elettori diversi, gettano la maschera dell’unità rivolgendosi come governi indipendenti a coloro che dei soci di (s)ventura non vogliono saperne salvo quindi, esaurito il compito rassicuratorio, ricompattarsi nell’orrida alleanza pentaleghista di nemmeno troppo vago sapore neofascista-sovranista quando c’è da alzare la voce. Possibilmente contro coloro che la voce non posso alzarla perché ne sono sprovvisti.
Non siete d’accordo? Guardate cosa succede nelle grandi manovre pre-europee.
(10 gennaio 2019)
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