di Redazione #Giustappunto twitter@gaiaitaliacom #Politica
Poche righe, questa settimana, nel tentativo di sedare gli animi tra lo stimatissimo Vauro e la cantante Rita Pavone, i quali in questi giorni se le son date di santa ragione su Twitter per via della manifestazione di Salvini in piazza del Popolo, a Roma. Innanzitutto, siamo a Natale, dunque evitiamo di litigare. In secondo luogo, si cerchi di comprendere, da ambo le parti, che il Paese sta vivendo una fase di profonda confusione sociale, in cui sembra quasi impossibile riuscire persino a comprendersi. Detto questo, veniamo a far presente alla signora Pavone, che un evento come una manifestazione politica appartiene a un contesto giuridico pubblico, non privato. Non si tratta di un matrimonio o di una festa in cui ci si può permettere di escludere delle persone, ribaltando un paradigma formale che, al contrario, prevederebbe che fosse Vauro, eventualmente, a segnalare la propria assenza, anche in mancanza di un invito esplicito. Allo stesso modo, il vignettista Vauro faccia per favore lo sforzo di comprendere che si tratta di uno scherzo, nulla di più: una specie di ‘anti-satira’ da ‘pecore nere’, tesa a mettere le mani avanti in merito alla risposta più prevedibile, in casi di questo genere. Come, per esempio, la frase: “Ma chi ti si ‘fila’, Salvini”. Insomma, la signora Pavone si renda conto che Vauro si è sentito tirato in ‘ballo’ inutilmente; il secondo, invece, cerchi di dar prova di signorilità, al fine di non abbassarsi a una polemica da ‘cortile’, dato che è esattamente questa la visione di società che viene teorizza dalle destre, in cui ogni cosa vien fatta rientrare forzatamente all’interno di una visione ‘privatista’, anche situazioni e frangenti totalmente distanti e inconcepibili. In questo genere di cose, chi si limita a mescolare le ‘carte’, carissimo Vauro, non è nemmeno in grado di giuocare veramente alcuna ‘partita’.
(8 dicembre 2018)
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