di Vittorio Lussana #Giustappunto twitter@gaiaitaliacom #Sovranismo
La mistificazione sta letteralmente inondando questo Paese. Strategie manipolatorie e tecniche di disinformazione stanno cercando di scaricare le colpe di ogni problema sull’Unione europea, al fine di danneggiare il disegno di costruzione di una struttura sovranazionale che pone definitivamente in discussione l’immobilismo anacronistico delle vecchie visioni ideologiche, di destra e di sinistra. Noi dobbiamo respingere queste tesi assolutamente faziose e parziali, quasi settarie nella loro essenzialità reazionaria. Si tratta di forze impegnate in una lotta disperata, che sono riuscite a vincere qualche battaglia, ma che finiranno col perdere la guerra. Secondo una delle tante accuse circolanti, l’Europa sarebbe colpevole di averci scaricato addosso il fenomeno migratorio. Le cose non stanno affatto così: per motivi geografici, l’Italia e la Spagna sono i due Paesi di approdo più vicini alle coste dell’Africa del nord. Pertanto, le rotte migratorie provenienti dal continente ‘nero’ considerano la penisola iberica e la nostra come ‘territori-ponte’, per raggiungere l’Europa. La terza rotta, quella balcanica, ha dovuto sopportare centinaia di migliaia di profughi provenienti dalla Siria, immersa in una guerra civile tanto cruenta, quanto drammatica. Al punto che la Ue ha dovuto stanziare dei fondi in favore della Turchia, proprio per interrompere il flusso verso la Grecia e gli Stati Balcanici. Nonostante ciò, si continua a insistere sulla tesi dell’invasione migratoria, allo scopo di combattere ogni politica delle idee con quella delle sensazioni e delle percezioni di natura psicologica. In pratica, per spaventare gli italiani.
Gli stranieri residenti qui da noi ammontano a poco più di 5 milioni di persone, pari all’8.4% della popolazione complessiva. Una quota assai inferiore rispetto a quella di Germania (10,5%) e Regno Unito (9,5%). Inoltre, l’immigrazione è un fenomeno recente per l’Italia: la Francia ha subito possenti ondate migratorie provenienti dalle proprie ex colonie sin dagli anni ’80 del secolo scorso. La nazionale francese ha vinto il suo primo campionato del mondo di calcio nel 1998, schierando in squadra un calciatore che si chiamava Zinedine Zidane: un franco-algerino di seconda generazione.
Siamo quindi di fronte a un fenomeno oggettivo, che smentisce la suggestiva tesi dell’invasione ‘scaricata’ dall’Unione europea sull’Italia. Certamente, la Ue ha bisogno di essere rielaborata e rivista come progetto politico complessivo, poiché essa è stata fondata attorno a criteri quasi esclusivamente economici. Ma l’idea che essa possa dotarsi, in futuro, di poteri politici viene, in realtà, contrastata dalle forze sovraniste, poiché il loro interesse è quello di difendere lo ‘status quo’ e la propria ragion d’essere. In secondo luogo, un’Europa da utilizzare come ‘parafulmine’ di tutti i mali torna assai comoda, sotto il profilo dell’opportunismo politico. Ma si tratta di una visione semplicemente inaccettabile non soltanto per il suo ‘irriducibilismo’ di fondo, bensì per la propria ingiustizia sociale in un furore nichilista tanto maligno, quanto squilibrato. Resta pur vero, che un’Europa dotata di scarsi poteri politici ha contribuito a generare una sensazione fredda e distante della Ue. La quale, tuttavia, non è neanche il nuovo ‘regno del male’, colpevole di tutto quel che succede nell’intero bacino del Mediterraneo. La verità è che ci troviamo di fronte al solito metodo perseguito dalle destre: utilizzare i problemi per finalità puramente opportunistiche ed elettorali, senza possedere le risposte politiche per risolverli. Dobbiamo smascherare queste strategie mistificatorie, che tendono a far retrocedere il nostro Paese, non a farlo avanzare.
Non si tratta di destre moderate, bensì di estremismi ideologici, capaci unicamente di colpevolizzare gli altri. Anche chi non si considera un progressista di sinistra, o che è solito votare per delle forze moderate è vivamente pregato di comprendere che le destre non sono tutte uguali. E che non basta semplicemente sostituire Silvio Berlusconi con Matteo Salvini per rinnovare la classe dirigente dello schieramento per cui si simpatizza. La sola e unica attenuante che possiamo concedere alle forze sovraniste è l’immobilismo di Forza Italia: se Silvio Berlusconi, in questi ultimi anni, avesse deciso di favorire la nascita di un movimento liberalpopolare, da affidare a delle forze giovani, probabilmente oggi non si ritroverebbe ‘prosciugato’ o ‘cannibalizzato’ dalla Lega di Salvini. Può darsi che si tratti di una nostra vecchia idea ‘fissa’, ma restiamo convinti che tutto quel che sta accadendo nel centrodestra italiano sia, ancora oggi, responsabilità di Silvio Berlusconi. Noi la ‘buttiamo’ lì: anche durante la propria agonìa, l’ex cavaliere sta cercando di imbrogliare il popolo italiano, al fine di far comprendere ai ceti moderati l’essenzialità della sua leadership e della sua presenza nell’agone politico. Siamo noi che pensiamo ‘male’? E’ possibile: lo ammettiamo tranquillamente. Tuttavia, anche noi laici e razionalisti vogliamo affidarci, per una volta, a una ‘percezione’.
In particolare, alla sensazione che, anche dietro l’attuale ‘ondata sovranista’, ci sia sempre e ancora lui: Silvio Berlusconi. Il quale, come dice Nino Manfredi in ‘Pane e cioccolata’ di Franco Brusati, “pure quando muore deve ‘inculare’ qualcuno…”.
(18 ottobre 2018)
©gaiaitalia.com 2018 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)