di G.G. #migranti twitter@gaiaitaliacom #pentaleghismo
Anche chi ha mille facce in politica purtroppo non ha il dono dell’ubiquità, nonostante si senta un dio, e non può essere dappertutto, così che succede che essendo impegnato a reggere il moccolo mediatico della questione Diciotti per poi essere sgambettato da Bergoglio come uno scolaretto che giurava per gioco sul vangelo di uno che di umanità ne sapeva molto più di chi di disumanità vive. Così può succedergli, perché impegnato in una guerra che ha perso dicendo di averla vinta, di dimenticarsi di un altro centinaio di migranti giunti in barca a vela (pare partano dalla Turchia del suo grande amico Erdogan, altro esempio di moderno politico di tutte le umanità, e paghino 5mila euro a cranio per arrivare n Italia) e siano sbarcati più o meno contemporaneamente allo sbarco dei migranti della Diciotti dopo la decisione della CEI di ospitarli in un fabbricato che il Viminale, quello dal quale attualmente si sparge odio sui migranti, ha ceduto in concessione alla CEI per ospitare i migranti che il Viminale odia.
E’ tutto straordinariamente italiano, non trovate?
Così mentre Di Maio avvisa la Lega che se il contratto non si rispetta si torna a casa e qualcuno si prepara a far saltare il tavolo per tornare alle elezioni certo di prendersi il 60% dei voti; mentre c’è sempre lì il famoso piano B che è quello di far saltare i conti ad un livello tale da costringere l’UE a buttarci fuori, e mentre il ministro dell’Interno e il suo amico ungherese incassano la risposta di Macron che in poche parole gli dice che insieme al suo amico ungherese lui in Europa conta assai meno di quanto Macron conti da solo, eccoli arrivare di soppiatto, senza che l’apparato-social-dell’odio dica una parola, i migranti dalle barche a vela a 5mila euro a testa dalla Turchia.
E’ uno sbarco sostanzioso quello sfuggito agli smanettoni da social che fanno la politica pubblica del tribuno leghista. Quarantuno persone tra le quali alcune donne (dicono cinque) e almeno tredici bambini intercettati dagli uomini della Guardia costiera nella riserva naturale di Vendicari, a Noto, nel Siracusano, che hanno sequestrato il natante di una decina di metri con il quale i migranti, tutti di origine afghana, sono arrivati nel silenzio mediatico della macchina da guerra del razzismo propagandato a colazione, a pranzo e a cena.
Dunque anche nella presunta guerra alle ong e ai migranti, portatori di tutte le italiche disgrazie, ci sono sbarchi di serie A e di serie B più o meno convenienti dal punto di vista mediatico. Per fortuna (o per sfiga) è il 29 agosto e la guerriglia mediatica dovrà spostarsi su roba seria tipo il DEF – prevediamo teste che saltano – e questioni da nulla come le promesse che non si possono mantenere, spese in campagna elettorale.
(29 agosto 2018)
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