di Giovanna Di Rosa #Politica twitter@gaiaitaliacom #Pentaleghismo
Mentre l’altra metà della mela pentaleghista Luigi Di Maio ha detto “Salvini vada avanti, ma va rispettato il lavoro della Magistratura”, va ricordato che dopo l’avviso garanzia ad Angelino Alfano disse e scrisse altre cose.
Alfano indagato per abuso d’ufficio. Le nostre forze dell’ordine non possono avere il loro massimo vertice indagato. Si dimetta in 5 minuti!
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) 25 febbraio 2016
Questo ricordato, per amore di verità, di coerenza ed onestà, va detto che un avviso di garanzia al Ministro dell’Interno che garante dovrebbe essere della convivenza civile, della pacifica convivenza, dell’evitare gli abusi, del prevenire i reati, come vertice delle Forze dell’Ordine avere un comportamento rispettoso della società, delle sue leggi e delle sue regole, non è una buona notizia per la Democrazia. Che Luigi Di Maio lo sostenga, pur con le sue solite e conosciute ambiguità verbali, è una notizia ancora peggiore.
Per l’ennesima volta registriamo che deve essere la Magistratura, vista l’incapacità della politica e dei suoi rappresentanti, ad intervenire per cercare di rimediare alle storture dell’agire di rappresentanti eletti con il 17% dei voti dal 70% degli aventi diritto che gridano di rappresentare 60 milioni di Italiani. Per la cronaca a me nessuno di questi mi rappresenta. Per capirci.
Di fronte all’inconsulto, insensato e pericolosissimo agire della coalizione pentaleghista al governo per contratto e senza che il popolo esattamente ne conosca il programma, dopo quattro mesi di inanità e mancanza di qualsiasi azione sensata, con l’unico obbiettivo – pienamente riuscito! – di scatenare l’odio sociale contro l’altro, messo in atto dal bulletto tribuno e dai suoi sodali di scorribande, il governo dei maschi alfa della divisione in caste – erano quelli che gridavano contro la Casta – le opposizioni rimangono inerti, incapaci di qualsiasi azione sensata, troppo occupate a scannarsi al loro interno e si affidano, come già fecero con Berlusconi (e si ruppero le natiche) all’infrangere la Legge del Politico-Wrestler di turno affinché intervenga la Magistratura. Che è sempre stata, in quanto potere indipendente [sic] la spina nel fianco della destra fascistoide, illiberale e mafiosetta nei modi che si spaccia per liberale, umana e ragionevole con l’aiuto delle raffinate dichiarazione di storiche rappresentanti come la Signora Mussolini e la Signora Santachè.
Non abbiamo notizie di Maurizio Martina, fatto che non stupisce, ma nemmeno di Bersani, D’Alema, Cuperlo, Finocchiaro, Susanna Camusso; Matteo Renzi tace (che non è nemmeno un male), Landini si è perso in un mare di bandiere, Civati fa il colto, dato che non sa fare politica qualcosa deve pur fare, Piero Grasso non deve sentirsi molto bene, Fratoianni è scomparso, Vendola è sposato e fa la mamma e questi sono coloro che avrebbero dovuto salvare l’Italia dalla dittatura del PD di Renzi e che non dicono una parola da settimane contro il governo che sta isolando l’Italia, scientemente, dall’Unione Europea, dai suoi alleati storici, dagli investitori internazionali e che a settembre ci provocherà un amarissimo risveglio dall’illusione pentaleghista che ha creato mostri, creata dal mostro dell’ignoranza e dell’odio sociale.
Se fossi Mago Merlino, ma mi sento più Maga Magò col morbillo, spazzerei via questa classe politica di insensati con una ramazza e in un colpo solo per farli finire dove meritano: nel cestino dello spam e con un colpo di bacchetta magica farei fiorire una classe dirigente che, liberandosi dai famosi timbratori di cartellini altrui, di furbetti, di funzionari che chiedono di cancellare le multe agli amici, di amministratori che non legiferano a favore dei diversamente abili, di partiti che fanno sparire una cinquantina di milioni di euro nel nulla, facesse di questo paese un paese decente e dei suoi abitanti un popolo dotato di senno che non crede alle panzane che i negri sono tutti ladri perché i veri ladri spesso sono collusi con flaccide natiche onnivore che se ne stanno sedute su comode poltrone e chiamano ladri i migranti e le Ong. A volte a quindicimila euro al mese di soldi nostri.
Come vedete bisogna volare di fantasia perché apparentemente, ma solo apparentemente, a una situazione che il 49% del 70% degli aventi diritto ha creato non c’è rimedio. E invece il rimedio c’è sempre. E se non si è troppo impegnati a farsi i cazzi propri, e solo quelli, lo si trova anche.
E mentre gioite perché Matteo Salvini vi è insopportabile e finalmente ha avuto il suo avviso di garanzia, pensateci e rifletteteci: una grande democrazia mondiale, la settima potenza economica del globo, che ha il proprio Ministro dell’Interno indagato per sequestro di persone e abuso d’ufficio è una pessima notizia. E non potrà che far male. Da qualunque parte la si guardi. E già che ci siete, che ci siamo, proviamo a guardarla dall’Est: capiremo molte cose.
O dalla parte del delirio che ha generato l’hashtag #nessunotocchiSalvini, ne capiremo anche di più.
Grazie a chi sta twittando #nessunotocchiSalvini! 😘
State tranquilli, non ho paura di nulla: indaghino, mi interroghino, mi arrestino. Io sono FIERO di battermi per difendere i confini, tutelare la sicurezza degli italiani e proteggere il futuro dei nostri figli.
Vi voglio bene. pic.twitter.com/R07MUJ2Vt3— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 25 agosto 2018
(26 agosto 2018)
©gaiaitalia.com 2018 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)