foto Repubblica Torino
di Redazione #Torino twitter@gaiaitaliacomlo #ambiente
Mentre qualche giorno fa ricevevamo un comunicato stampa del Comune di Torino, che ci siamo guardati bene dal pubblicare, dove l’addetto stampa appendiniano oltre a fornire una serie di nozioni scientifiche alla faccia del terrapiattismo sul tipo di pianta infestante che è la piaga, crescendo smisuratamente, di alcune zone di Torino, forniva anche dettagliate informazioni sugli interventi che in soldoni suonava come “Siccome l’erba cresce troppo in fretta” (brutta troia!, ndr) “non ce la facciamo a starle dietro”.
Perché, è noto, lavorare stanca. E in agosto di più.
Così i torinesi son furiosi, succede ad ascoltare le sirene, e si riuniscono in comitati con dichiarazioni infuocate che Repubblica riporta: “E’ inaccettabile che migliaia di cittadini siano costretti a tagliarsi l’erba, che ha raggiunto un’altezza mai vista a Torino, in modo autonomo” – sono quelli di “Cittadini della Circoscrizione 5” di Torino, l’associazione fai da te che raccoglie i cittadini di Borgo Vittoria-Madonna di Campagna-Lucento-Vallette – e denunciano la “giungla urbana” nei giardini e nei parchi di Torino definendo la situazione “drammatica”. A Chiara Appendino viene chiesto con chiarezza di porre fine “all’emergenza” e restituire ai cittadini torinesi il denaro “che era stato stanziato per questo servizio che non è stato realizzato”.
L’erba è alta un metro e mezzo, gli alberi hanno rami lunghissimi, insomma mentre a Palazzo Civico scrivono comunicati la natura fa quello che deve fare: cresce. E i cittadini si infuriano. Verrebbero un sacco di battute, ma per loro il problema è serio. Così le battute le lasciamo a Grillo.
(24 agosto 2018)
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