
di Paolo M. Minciotti #HIV twitter@gaiaitaliacom #Francia
Coi diritti umani non si scherza, soprattutto se c’è da dare la lezioncina all’Italia. Non che Salvini non abbia bisogno di lezioni, ma certo è che Macron predica benissimo… E poi fa il contrario di ciò che dice. La denuncia parte dall’associazione Aides, che si occupa di lotta all’AIDS, secondo la quale negli ultimi dodici mesi il numero di stranieri positivi all’HIV che si sono visti rifiutare il permesso di soggiorno per motivi di salute è triplicato.
Secondo l’associazione la giustificazione fornita dai burocrati francesi ai richiedenti asilo sarebbe che “l’HIV non ha bisogno di cure”.
Marche funèbre jusqu’à l’OFII, aux morts-es du sida, la patrie indifférente https://t.co/BXbmw7RwGe
— Association AIDES (@assoAIDES) 14 giugno 2018
I richiedenti asilo per salute, sono stati rimpatriati spesso verso paesi dove le cure per la cura dell’HIV, gli antiretrovirali invisi ai negazionisti dell’AIDS (ce n’è sono di molto vicini al Governo Pentaleghista in odore di corruzione) che salvano la vita e cronicizzano la malattia riducendo a zero la carica virale. In Francia ci sono, in moltissimi paesi dell’Africa no. Ci sono poi paesi dove avere l’AIDS è reato e non si finisce in ospedale, si finisce in galera. Se non sulla forca.
Scrive il sito di lingua francese Rfi che gli espulsi perché positivi all’HIV proverrebbero da Angola, Guinea, Russia e Georgia, paesi dove l’HIV colpisce con ferocia per mancanza di informazione, cure, mezzi e per la repressione di governi svergognati come quello di Putin.
Emmanuel Macron, non c’è da ricordarlo, prima di dare lezioni agli altri dovrebbe studiare un po’. Ma in tempi di ciechi a capo di governi eletti da imbecilli non ci si aspetta tanto. E finché le cose non cambieranno possiamo dire che la Francia espelle i sieropositivi. Non è una patente di civiltà. Non è un marchio di qualità. E’ sempre e solo razzismo.
(16 giugno 2018)
©gaiaitalia.com 2018 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)