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“Giustappunto!” di Vittorio Lussana: “Le donne italiane contro i dinosauri”

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di Vittorio Lussana #giustappunto twitter@vittoriolussana #8marzo

 

 

Sulla festa della donna che si celebra in questi giorni, dobbiamo per forza ribadire alcune considerazioni. In Italia, la donna patisce un’arretratezza antropologica e culturale particolarmente grave rispetto agli altri Paesi europei e occidentali. Oltre a ciò, vi è anche chi, invece di andare avanti, vorrebbe tornare indietro. La vera questione italiana è che un certo tipo di cultura ‘liberal’, laica e democratica, qui da noi stenta ad affermarsi. Come dimostrato, per esempio, dal buon risultato leghista alle recenti elezioni politiche, sostanzialmente dovuto ad alcuni richiami al bigottismo religioso ad altri ridicoli ritualismi. Come al solito, qui da noi diventa tutto un ‘teatrino’ di scadentissima qualità. Non che il sud faccia eccezione: resta pur vero che le disavventure vissute da molti giovani in questi ultimi anni con le loro occupazioni precarie nei ‘call center’ abbiano avuto un peso non indifferente nel spostare voti verso il Movimento 5 stelle.

Ma un successo così clamoroso è stato determinato, seconod noi, soprattutto da una mentalità meridionalista sostanzialmente ‘borbonica’ e assistenziale. La cultura del sud, purtroppo, rimane gravemente paternalista. E quando qualcuno promette una diffusione a ‘pioggia’ di denaro viene visto come una sorta di San Gennaro che concede la grazia. Sono lontani, ormai, i tempi in cui Massimo Troisi, in ‘Ricomincio da tre’, replicava a un prete con la storica frase: “Pe’ carità, faciteme nu favore: s’incuntrate a San Gennaro ca vulesse famm’ ‘na grazia accussì, diteje che nun m’avete trovato…”. Insomma, i provincialismi del nord e del sud d’Italia sono diversi, ma convergono tutti verso un unico punto: frenare ogni genere di dinamica per far emergere l’Italia sotto il profilo del bene comune e dell’interesse generale.

E’ esattamente questo tradizionalismo a zavorrare la nostra società, costringendo le donne a omologarsi rispetto a un’immagine stereotipata di ‘santa’ in pubblico e ‘pornostar’ in privato. In ciò, la condizione femminile è sostanzialmente uniforme, dalla piccola provincia del Veneto fino a Siracusa. Un retaggio letteralmente soffocante, che impedisce l’affermarsi di una sana mentalità laica, equilibrata, razionalista. Nascondere l’estremismo sotto un’apparente correttezza formale, puramente d’immagine, è quel che impedisce alle nostre donne di riuscire a rendersi autonome e indipendenti, soprattutto al sud: è tale ‘campanilismo folcloristico’ che sta riempiendo l’Italia di ‘zitelle’ che proprio non riescono a trovare uno ‘straccio’ di fidanzato o di marito. Quando si cresce all’interno di una mentalità distorta e giustificazionista, diviene difficile tentare un cammino individuale nel mondo delle professioni. E si finisce con lo sbandare da un eccesso all’altro: dall’esaltazione per un successo momentaneo, allo sconforto per la totale mancanza di prospettive credibili. Tali sbandamenti, a loro volta generano reazioni anche piuttosto sleali: non ci riferiamo al consenso offerto di slancio al Movimento 5 stelle, che possiede cause politiche assai più profonde, ma a un vero e proprio mancato riconoscimento della verità, la quale deve sempre andare a finire ‘sotto al tappeto’, mentre chi ha avuto l’ardire di farla emergere merita le peggiori calunnie e maledizioni. Insomma, la verità non si può dire in Italia: questo lo abbiamo capito tutti, ormai. E ciò accade a causa di una finta religiosità ‘greco-ellenista’ creata ad arte per trovare sempre un compromesso con il potere di turno, colpevolizzando qualcun altro: ieri gli Ebrei, tramite l’accusa di ‘deicidio’; oggi gli omosessuali, gli immigrati, l’euro e l’Europa.

In un simile contesto, molte giovani donne hanno ragione a lamentarsi di come questo Paese non consenta vie di scampo, perché alla fine i problemi non vengono affrontati e si ‘cronicizzano’. Per riuscire a convincere i nostri politici, altra categoria di persone che hanno ormai palesemente dimostrato la propria mentalità settaria e qualunquista, a destra come a sinistra, a candidare un maggior numero di donne in parlamento, si è dovuto ricorrere, pochi anni fa, alla ‘forzatura’ delle cosiddette ‘quote rosa’. In pratica, per riuscire a risolvere un problema qualsiasi, qui da noi bisogna sempre ricorrere a strumenti impositivi, perché altrimenti il cattolicesimo reazionario degli italiani mantiene tutti quanti convinti di poter vivere nel proprio ‘orticello’ piccolo borghese, fino a quando le questioni stesse non ‘piombano’ loro addosso come dei meteoriti provenienti dallo spazio. Ecco, dunque, come le donne potrebbero liberarsi dalle proprie ‘catene’ e dai ‘recinti’ entro i quali, ancora oggi, sono costrette a vivere: seppellendo il tradizionalismo amorale e bigotto degli italiani sotto una pioggia di meteoriti. Perché questo è il solo e unico modo per far capire al nostro popolo di essere composto, in larga parte, da dinosauri, ormai destinati all’estinzione.





(8 marzo 2018)

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