di Giancarlo Grassi #rimbrsi twitter@gaiaitaliacom #propaganda
La Sacra Setta degli Honesti si è trovata, improvvisamente, a fare i conti con il fatto – pubblico, come il ludibrio – che l’onestà di cui i suoi esponenti biascicano è esattamente l’onestà che praticano tutti gli altri. Il messaggio che arriva a quest’accozzaglia di impreparati improvvisatori di quella che hanno la sfrontatezza di chiamare buona politica [sic] è uno solo: l’onestà che millantano, così come la disonestà, sono quella stessa onestà che praticano anche gli altri. Stessa cosa per la disonestà, quando disonestà c’è. Ciò che è successo è che da qualche giorno questi signori molto meno onesti, e quindi molto meno superumani, quindi uguali a tutti gli altri: soltanto più ignoranti della media. E si capisce ancor meno perché stiano dove stiano. O meglio si capisce, benissimo. E cominciano a capirlo tutti.
Nel 2013 scrivevamo un articolo intitolato La Vendetta del Cittadino, che vi consigliamo, perché è bello scoprire – cinque anni dopo – che non si è poi del tutto scemi. E condividerlo. Perché la Vendetta del Cittadino, entrato in parlamento per farla pagare a chi c’era prima, accecato dal suo piccolo odio, schiavo del suo piccolo io, del suo essere piccolo diventato grande troppo in fretta rifiutando di crescere preferendo dare la colpa agli altri, disperato di non potere competere con chi ne sa di più, è diventato una questione nazionale. La Vendetta del Cittadino si è compiuta quando l’invidioso incolto, sgrammaticato e credulone, irretito dai vertici della Sacra Setta, è entrato in Parlamento ed ha deciso che avrebbe spremuto le tette dello Stato proprio come riteneva avessero fatto gli altri. Senza prove né certezze, ma solo con la rabbia di chi poteva finalmente impossessarsi di ciò che è mio e che gli altri, la Casta, mi hanno rubato. Ora entro nelle stanze del potere e te la faccio pagare.
Effettivamente così andò. Ce la fecero pagare: non tanto con le Unioni Civili che si rifiutarono di votare all’ultimo momento con scuse puerili; non tanto per la legge elettorale che rifiutarono di votare con scuse puerili; non tanto per avere sabotato il referendum con le loro bufale; non tanto per avere riempito il web di imbecilli che vendono panzane alle quali sei obbligato a far finta di credere altrimenti ti segnalano e ti fanno bloccare; non tanto per l’incultura e la regressione medievale venduta come progresso; non tanto per l’ignoranza che propagano come un terribile virus; non tanto perché non hanno mai fatto un cazzo, non sanno scrivere, non sanno parlare, sono sgrammaticati, incolti, arroganti e bugiardi; non tanto perché contendono il primato di supremi razzisti a Salvini e alla sua Lega; non per il loro subdolo e maldichiarato neofascismo; non per il loro squadrismo da web. No. Non per questo.
Semplicemente La Vendetta del Cittadino si è compiuta attraverso rimborsi elettorali mai consegnati, bonifici taroccati, uso di photoshop per cambiare l’aspetto delle contabili, appartamenti da 8-9mila euro, rimborsi per spese di alloggio per 7mila euro ad agosto, quando il Parlamento non lavora; centinaia di migliaia di euro di rimborsi mal certificati, tanto chi controlla, a suon di scontrini e sommari totali; firme false per convalidare liste elettorali, fidanzati che “rubano” il denaro dei rimborsi a deputate e soprattutto, la peggiore classe politica dal 1947 ad oggi: Sindache e Sindaci che hanno devastato le città che governano con la stessa leggerezza con la quale raccontavano che le avrebbero miracolate.
La Vendetta del Cittadino è compiuta ed è sotto gli occhi di tutti gli Italiani: dare loro fiducia ancora una volta sarebbe da masochisti, per questo ci aspettiamo che chi gliel’ha concessa continuerà. Perché più l’ignoranza è profonda più lo è l’incaponirsi nel ripetere l’errore che si è compiuto in precedenza tanto è sempre colpa di qualcun altro. Eccola la Vendetta del Cittadino. Venite adoremus igitur La Nuova Casta.
(18 febbraio 2018)
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