di Daniele Santi #gentilezze twitter@gaiaitaliacom #politica
Gli Italiani sono un “popolo di rincoglioniti” e “deficienti”, lo hanno detto in rapida successione Alessandro Di Battista e Povia. Badate, non Leonardo da Vinci ed Einstein, che si sarebbero guardati bene anche solo dal pensarlo, ma Alessandro Di Battista e Povia. Il primo esponente sgrammaticato dello sgrammaticato M5S il secondo, già omofobo istituzionale, protagonista indiscusso della scoperta del millennio, quella che dice che “i bambini fanno oh”. Estromessosi con le sue mani dalla macchina politica in attesa di tempi migliori il primo, autoesclusosi dall’agone musicale per essersi schierato con i vari familismi anti-altri in nome di un integralismo religioso più che minoritario il secondo, entrambi sono preda della sindrome da abbandono alla quale cercano disperatamente di reagire offendendo gli Italiani.
Lo ha fatto anche Luigi Di Maio, più sottilmente, e lo fece Silvio Berlusconi molti anni fa, ma almeno la loro sconsideratezza si era potuta attribuire alla feroce ambizione dalla quale sono dominati e dal loro bisogno personale di vincere le elezioni, perché entrambi sono accomunati dal fatto che non gli importa nulla del paese che dicono di amare, sono spinti solo da feroce ambizioni personale.
Dunque sappiate amici lettori, che ciò che pensano realmente di voi coloro che si ergono a paladini dei vostri diritti come se non lo avesse mai fatto nessuno – e sempre a proprio esclusivo beneficio – è proprio ciò che sta scritto nel titolo e che il loro profondo convincimento è di dover “salvare” un popolo di poveracci che da solo proprio non ce la può fare. Peccato che da questo “popolo di poveracci” entrambi abbiano avuto stipendi (il signor Di Battista non può avere dimenticato di avere percepito un lauto stipendio pubblico per cinque anni) e fama (nel caso di Povia ampiamente ingiustificata e dovuta alla povertà del momento, ma anche stare nel posto giusto al momento giusto è un merito).
Se non conoscono almeno la gratitudine, cosa che conoscono anche i nostri animali domestici, davvero hanno poco da pontificare e da offendere.
(8 febbraio 2018)
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