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Riparte l’attività di educazione alla Memoria del Comune di Rimini

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di Gaiaitalia.com, #Piacenza

 

 

Davanti a più di duecento studenti, che hanno riempito la sala del giudizio del museo della Città, ha ripreso ieri pomeriggio il via l’attività di educazione alla Memoria del Comune di Rimini.“Non lo saprà nessuno/che abbiamo vissuto la demolizione dell’umano nei lager nazisti” è il titolo scelto per l’attività di educazione alla Memoria 2017-2018 che prosegue la riflessione sul tema dell’umano e dell’inumano studiando il fenomeno dei campi di concentramento nazisti.

Il Comune di Rimini promuove fin dal 1964, in stretta collaborazione con le scuole della città, il progetto di Educazione alla Memoria, un programma di iniziative legate al tema della deportazione e della Shoah e, più in generale, dell’Europa fascista e nazista. Lo scopo è quello di promuovere lo studio e la conoscenza della storia del Novecento, tenendo viva la memoria di tutti coloro che, per ragioni diverse, furono vittime di discriminazioni e persecuzioni e nel contempo riflettere sul valore sempre attuale della responsabilità individuale.

Gli studenti di quinta di tutte le scuole secondarie di II grado di Rimini vengono coinvolti nelle diverse attività formative (il programma completo è visibile alla pagina) che, quest’anno, verteranno sul tema dell’umano e dell’inumano, studiando il fenomeno dei campi di concentramento nazisti.

“Ogni anno è una grande soddisfazione – è stato il commento di Gloria Lisi, Vice Sindaco del Comune di Rimini –  vedere così tanti studenti non solo presenti, ma attenti, partecipi e coinvolti in questo progetto. L’argomento è tra i più necessari ma anche difficili da raccontare. A livello personale, ogni volta, il coinvolgimento emotivo è enorme; vedere queste immagini e ascoltare queste storie va nel profondo del nostro essere uomo e ci mette profondamente in discussione. Affrontarlo a scuola ha un valore non solo didattico e culturale, ma anche umano, imprescindibile. Non solo per la storia, ma anche per l’attualità. Queste immagini, questi racconti richiamano tragicamente ai grandi drammi di oggi, alle migrazioni e ai campi profughi, ai soprusi da una parte e all’indifferenza dall’altra. Un progetto che, non a caso, pur essendo attivo da più di cinquanta anni, rimane sempre attuale”.





(20 ottobre 2017)

©gaiaitalia.com 2017 – diritti riservati, riproduzione vietata

 



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