di Daniele Cinà, twitter@danielecina
“GLI EBREI SONO PIDOCCHI E PORTANO IL TIFO”. Così titolava un manifesto antisemita realizzato in Polonia nel marzo del 1941. Opera della propaganda nazista, aveva lo scopo di instillare la paura degli ebrei nella mente dei polacchi. Ieri come oggi, la propaganda funziona così. Tenta di plasmare le percezioni. Manipola le menti, spacciando per vere leggende e credenze che non hanno alcun riscontro nella realtà fattuale. L’obiettivo: annichilire il nemico. Spesso, utilizzando l’insulto e la denigrazione più becera che implica diversi gradi di coercizione o di minaccia. Con un uso sapiente di messaggi falsi e subdolamente intimidatori verso coloro che si vuole distruggere. Sempre, facendo leva sulla paura degli individui. E chi non ha paura? Il risultato: un continuo inganno della popolazione.
La meno istruita ovviamente è la più vulnerabile a questa propaganda spietata.
E così, ieri la propaganda nazista, oggi la propaganda razzista di Libero che arriva a titolare: “DOPO LA MISERIA GLI IMMIGRATI PORTANO LE MALATTIE”.
A ricordarci che falsità, odio, razzismo non sono un retaggio del passato, ma vivono tra noi, proliferando nella paura e nell’ignoranza. Veicolate nelle parole di politici irresponsabili e media senza scrupoli. Tenere alta l’attenzione, indignarsi e cercare di divulgare la verità scientifica diventa oggi necessario nell’impegno quotidiano delle persone perbene. Mai ignorare o derubricare. Ognuno deve fare la sua parte. Nessuno escluso. (Manifesto esposto nel Muzeum Okregowe w Rzeszowie).
(6 settembre 2017)
©gaiaitalia.com 2017 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)