di Giovanna Di Rosa
Così tanti relatori da oscurare il pubblico. Questo sembra essere stato il risultato dell’incontro pubblico – tenuto segreto, evidentemente, affinché gentaglia come noi non potesse partecipare – all’interno del quale ha brillato la stella solitaria di Luigi Di Maio sostenuto da un piccolo esercito di relatori il cui numero superava di gran lunga quello degli appassionati spettatori presenti. Quale sarà stato l’argomento trattato dallo sgrammaticato genio della politica italiana? Per quale nuova trovata a 5Stelle si è scelto ambiente sì sobrio come da manifesto politico (quale?) del movimento della coerenza e dell’onestà – ma non della sobrietà evidentemente?
Non ci è dato sapere, come vedete l’incontro dove la stella di Di Maio brillava in qualità come quella di Negroni, cosa abbiano esposto il Re del Congiuntivo e gli altri sette relatori ai cinque che stavano ad ascoltarli. E’ possibile che siano state trasmesse nuove e fondamentali linee politiche per il futuro prossimo venturo, così riservate da non poter essere trasmessi a noi che ci vantiamo di opporci alla deriva pentastellata, perché non avremmo potuto comprendere.
Certo è che, di qualunque argomento si trattasse, il vicepresidente della camera, già steward del San paolo, già webmaster, eletto coi voti del PD di Bersani, deve averlo affrontato e fors’anche esposto con la perizia che gli è propria, e che ci è nota, condendolo dei suoi straordinari aforismi, della sua profonda conoscenza del mondo, dell’economia, della politica, della cultura, della scienza e di tutti i mondi conosciuti ed anche degli altri. Viene da schiantare per l’invidia a non essere stati tra i fortunati cinque presenti. Tutti entusiasti. Come vedete.
(7 giugno 2017)
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