di Giancarlo Grassi
Non più nell’Aere, come il Grande Cocomero, ma sul web, in digitale DAB, e sulle app per smartphone e tablet. Dieci ore di diretta al giorno che, dopo lo spegnimento delle frequenze fm, trasformeranno Radio Padania in un vero e proprio oggetto di culto per leghisti doc, razzisti e ruspanti e dagli al negher.
Lo sgomento e l’orrore dei dipendenti e collaboratori per la chiusura delle frequenza fm dell’emittente che produce mostri (Matteo Salvini è uscito proprio da lì) e che doveva essere insieme a Tele Padania ed al quotidiano La Padania la corazzata mediata della Lega di Bossi – è che rimanevan tutte senza soldi le corazzate di Bossi e nessuno capiva perché, poi si capì… – si è tramutato invece in sollievo e gratitudine per la Sacra Vacca Regione Lombardia, che ha accolto immediatamente – con soddisfazione del munifico padre Roberto Maroni – i poveracci che rischiavano di rimanere senza lavoro, che avevano buon curriculum leghista e soprattutto non erano Rom.
Del resto Bossi, che di fallimenti se ne intende, aveva capito presto, il Grande Segretario de la Lega che ce l’ha duro, scoprì che Mediaset serviva di più della sua corazzata dell’informazione contro i negher, e che era necessario intrattenersi con gli amici dei negher che popolavano certi salotti buoni dell’intellighenzia di certa sinistra che sta a destra,
Per i particolari sui prodigi maroniani e sulle assunzioni di fidi leghisti doc in Regione Lombardia vi rimandiamo a questo articolo de La Stampa che lo racconta assai bene riuscendo anche a non fare ironia (noi proprio non ci riusciamo). Per tutto il resto, trasmissioni padane comprese, c’è lì che vi aspetta una bella app a prova di terrone. Con tutto il rispetto per la moglie di Bossi.
E’ il requiem per la Padania, l’inesistente regione popolata da eletti con elmetti e corna che celebravano le acque del sacro Po. ora il sacro Po è sostituito dal Sacro Blog, non si va pi in processione al fiume, ma si malediscono i negher sul web, non c’è più Bossi, ma c’è Salvini. E al peggio non c’è mai fine.
(30 maggio 2017)
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