di Giancarlo Grassi
Dunque assistiamo su tutti i quotidiani, quelli seri, non quelli come il nostro che siamo “pagati dal PD e quindi PDioti” dal tweet dell’imbecille che abbiamo segnalato, bloccato e probabilmente denunceremo, alla sfilata dei sondaggi e alle interpretazioni degli stessi, che indicano come il blocco mass mediatico che pretende di essere il vero governo ombra di questo paese abbia già deciso che le prossime elezioni le vincerà il M5S, che il PD è fallito (vorrebbero dire “Renzi è fallito”, ma non hanno attributi sufficienti) e che non esiste altra storia che non sia quella di essere governati dall’ennesima banda di dementi che arriva a salvare la patria dopo i berluscones.
La storia è la solita: i dementi arrivano in risposta alla demenza degli Italiani che non hanno l’intelligenza di ascoltare i saggi consigli del governo-ombra dei vari quotidiani “seri”, dai direttori infallibili, e quindi meritano governi di incompetenti per purgare le loro colpe. Un ragionamento che è un po’ l’eredità di Montanelli e di quel dittatorello mal travestito da filosofo della democrazia del geriatrico, che è Eugenio Scalfari. Ora il blocco-Cairo, con La7 che è l’organo ufficiale Grillo, Il Fatto Quotidiano di Marco “IosonoDioevoiilNulla” Travaglio ed il Corriere, celebra i sondaggi come li celebrava il Berlusca: solo quando sono a favore di Grillo & Casaleggio Inc. L’informazione al servizio del Grillo traduce a suo piacimento i sondaggi che interessano e che sono utili alla causa. Nessuno vieta a nessuno di avere una linea politica, ma perseguirla con obiettività non guasterebbe, soprattutto in un paese dove i sondaggi, nelle ultime elezioni, hanno sempre sbagliato.
Ripubblichiamo quindi, lo abbiamo già fatto il 21 marzo all’interno di un altro articolo, le tabelle di Termometropolitico.it – la chiamano media ponderata – che indicano le tendenze indicate dagli elettori (e dai sondaggisti) rispetto agli scenari prossimi futuri. Queste, al contrario di certi altri articoli, non dimenticano il quasi 40% degli elettori che ancora non hanno scelto, né di cercare di considerare le “tendenze” come tali e non come verità assolute e risultati certi. Un po’ di decenza, meno sindrome da onnipotenza, e non sentirsi dèi servirebbe tanto ad una informazione, pur se “fedele alla linea” – la propria, ammesso che se ne abbia una – con un minimo di obbiettività.
(22 marzo 2017)
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