
(FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images) Il Post
di Gaiaitalia.com
Duecentoquarantuno morti (247 secondo una prima conta), centinaia di feriti e la terra che continua a tremare, unita a deliranti attacchi alla nostra società da parte degli integralisti religiosi che sfogano la loro paura sui social e che incolpano del terremoto la legge sulle Unioni Civili e la nostra corruzione (non la loro), sono le ultime notizie che arrivano dalle zone terremotate, sono la rappresentazione della giornata post-sisma, con centinaia e centinaia di volontari impegnati a rendere migliore la vita di chi ha perso tutto a causa di un evento naturale e non vuole abbandonare la sua casa distrutta dal terremoto. In mattinata, verso le cinque, un’altra scossa di magnitudo 4.5, ha fatto saltare dal letto la popolazione, soprattutto nella provincia di Perugia. Lo sciame sismico contribuisce a nuovi crolli perché tante delle case che sono rimaste in piedi e sembrano sane, sono in realtà irrimediabilmente lesionate. Tra le case, e via internet, fanno la loro triste apparizione gli sciacalli che cercano beni dei quali impossessarsi sulle pelle dei morti, schifoso esempio della bassezza umana, e quelli che grazie alla rete decidono di propagare il loro viscido e disgustoso verbo per seminare odio pensando di impossessarsi dei beni del cuore dei quali sono irrimediabilmente e tristemente sprovvisti. O i direttori, vicedirettori, ex direttori di quotidiani che speculano sulle notizie per ritrovare la visibilità persa con commenti veramente di pessimo gusto. Ad ogni tragedia costoro, gli sciacalli, approfittano della situazione disperata per impossessarsi delle altrui vite, dell’altrui cuore. E’ la parte più triste perché ci fa vedere come, nemmeno davanti alle tragedie più terribili ed inaspettate, siamo capaci di nefandezze insopportabili agli occhi ed alla mente.
E poi tanta solidarietà, da tutta Italia: camion carichi di alimenti, coperte e generi di prima necessità; polizia locale in viaggio da Milano, Napoli, dall’Emilia Romagna, dal Lazio, dal Piemonte e da tutte le regioni e città d’Italia. I cittadini si mobilitano per cercare, con i loro mezzi, di aiutare le vittime del sisma. Molti, troppi, continuano a dimenticarsi che di fronte alla morte ed al dolore occore silenzio e rispetto.
(25 augusto 2016)
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