di Daniele Santi
Se anche l’ex sindaco di Roma, il già defenestrato in malo modo Ignazio Marino, protagonista di una storia i cui contorni reali non si chiariranno mai perché né il Pd né Marino hanno interesse a raccontarli proprio come stanno, ha dichiarato che potrebbe votare Donna Raggi delle Funivie al ballottaggio per la poltronissima di Roma Capitale. Posto che i pentastellati rifiutano sdegnosamente ogni tipo di endorsement, loro hanno già fatto il pieno di voti (appunto), che cosa può importare loro degli endorsement dato che hanno già vinto, la dichiarazione di Marino che ha solo il sapore della vendetta potrebbe fargli comodo, a Donna Lombardi delle dodici tavole [sic] ed alla sua Controllata.
Ad Ignazio Marino il voto per vendetta non fa molto bene, ne distrugge l’aura di persona perbene che era riuscito a costruirsi e lo pone, pericolosamente, sulla stessa linea dell’ex sindaco Gianni Alemanno che ha lanciato ai suoi un messaggio per la colonizzazione, via voto, del territorio del Guitto Fascistoide. Chi l’avrebbe mai detto? La vendetta nei confronti del Pd mette sulla stessa barca l’ex sindaco sconfitto, l’ex sindaco trombato e la Donna della Poltronissima che si sente già Imperatrice. In mezzo sta Roma: la Roma di chi l’ha distrutta e quella di chi l’affonderà definitivamente. Proprio un bel panorama.
(11 giugno 2016)
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