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Unioni Civilidi Il Capo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I seminatori d’odio e di intolleranza hanno già iniziato la loro viscida attività per fare in modo che della Legge Cirinnà sia fatta carta straccia, che non venga applicata come l’orrendo Salvini e la sua propaganda per bimbi-minkia che chiedono ai rappresentati dello Stato leghisti (“I miei sindaci”, ha detto il nuovo dio) di non applicare la Legge, come se potessero; per fare in modo che la Legge sulle Unioni Civili appena approvata venga abrogata con un referendum (sappiamo quanto successo hanno i referendum in questo paese), e di far saltare in aria Renzi ed il suo governo in occasione della consultazione di ottobre. Tutto questo, ancora una volta, perché la lotta politica in questo paese si fa sulla carne viva dei diritti delle persone omosessuali. Tutto questo ancora una volta, perché la politica dei “Fanno schifo!” se la prende con l’uomo al comando. Non propone idee, soluzioni, un’idea di società, che non sia quella dell’escludere tutti coloro che non sono d’accordo con chi comanda. Durante il dibattito parlamentare si è evidenziata la profonda falsità, il profondo malanimo, le vere ragioni che hanno spinto la congrega cialtronesca che si dichiarava d’accordo con le Unioni Civili, ma non in quel modo, non con quella Legge, non con le modalità: d’accordo con la Legge, ma contro Matteo Renzi e Maria Elena Boschi, che elencavano le ragioni per le quali le persone e le coppie omosessuali sono degne di rispetto, ma non degne di avere diritti. Si tratta della stessa congrega cialtronesca che per gli ultimi trent’anni hanno impallinato la Legge ad ogni appuntamento parlamentare e che siede in parlamento per i propri interessi personali, non per il bene di tutto il paese. Si capisce quindi perché il governo in carica ha posto la fiducia: perché conosce con chi ha a che fare.

 

In casa Pd ad esempio, non una sola parola è stata detta sull’approvazione della Legge dalla livorosa minoranza del partito. Ricorda, chi scrive, Gianni Cuperlo e Maria Cecilia Guerra ad una manifestazione alla Gay Street romana. A Don Cuperlo chiesi cosa ci facesse lì dato che il suo partito aveva fatto fallire ogni possibile legge a favore delle persone omosessuali: non mi degnò di uno sguardo lui che parla di rispetto verso le persone come se ci credesse. Guerra invece, con l’incoscienza dei coraggiosi, salì sul palco in tutta la sua inutilità istituzionale e fece un intervento patetico che ascoltammo in tre, stupefatti per la sua vacuità, mentre tutti coloro che affollavano la Gay Street romana facevano altro, qualcuno fischiava all’indirizzo del palco, qualcuno gridava vattene, cosa che Guerra fece dopo pochi minuti scomparendo nella sua vacuità-progay per una sera. Pochi secondi dopo venne tributata un’ovazione a Vladimir Luxuria. Così che Don Cuperlo e Donna Guerra dovettero forse rendersi conto di dove batteva il cuore. Proprio come se l’avessero messo a disposizione delle persone omosessuali. Dietro il palco, in quell’occasione (si era appena suicidato un 18enne, l’ennesimo), a dare il suo triste tributo alla serata c’era anche Galan, noto rappresentante dell’intollerante Lega Nord ora molto più noto, ma per ragioni che col cuore hanno poco a che fare. Questi personaggi che con i diritti delle persone omosessuali avevano avuto poca confidenza, al contrario che con certo sciacallaggio politico che fa orrore a chi lo vive di riflesso (è vero che Galan è ora in altre faccende affacendato) e che raccontavano di avere tanto a cuore i diritti di gay e lesbiche e delle loro famiglie, ora non dicono nemmeno una parola. Non diramano comunicati. Se ne stanno zitti.

 

Ora aspettiamo la Vendetta della Reazione: che sarà violenta, tremenda, idoelogica, mostruosa, cattiva, che punterà ancora una volta a ferire, dividere, separare, instillare odio ed intolleranza. Non c’è da stupirsi: è tutto quello che hanno. Si troveranno in piazza a manifestare contro le Unioni Civili, fiumi di denaro pagheranno biglietti ferroviari ai manifestanti per istigare all’odio contro le coppie dello stesso sesso. Non una parola diranno contro la pedofilia nella Chiesa. Mai hanno detto una parola, perché andando contro ciò che ritengono sacro ne uscirebbero con la mente distrutta, questi poveracci. Non una idea proporranno per un miglioramento della società i grandi oratori che ci hanno fracassato le orecchie con la loro prosopopea. Non un progetto politico questi similfascisti da due centesimi entrati in Parlamento per grazia ricevuta (e sappiamo da chi questa grazia è stata concessa) sono in grado di dare all’Italia che paga il loro stipendio, propongono odio, intolleranza, divisione e mal di pancia. Fanno schifo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(12 maggio 2016)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

©gaiaitalia.com 2016 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 

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