di Monica Maggi twitter@libraiapertutti
372 sì, 51 no, 99 astenuti. 11 maggio 2016: è andata, è fatta, passa la legge sulle unioni civili. “Le famiglie sono tutte uguali, sono luoghi meravigliosi, di amore”, dice Monica Cirinnà per festeggiare l’approvazione della legge che porta il suo nome, la legge sulle unioni civili e sulle coppie di fatto.
Bene, è andata, oggi è passata, oggi le persone che vivono insieme da anni e che vanno a firmare un registro saranno coppie “di fatto” con diritti di alimenti, assistenza ospedaliera, subentro in appartamento e altro. Non è importante (o forse sì, alla soglia delle elezioni) sapere chi si è astenuto, chi ha votato contro e chi a favore.
E in fondo sembra tutta una bellissima e attesa commedia delle parti. Il PD ha esultato, Anna Paola Concia ha abbracciato la Cirinnà in terzetto con Luxuria, e pure gli alfaniani (eccezion fatta di Binetti, Cera e Pagano, che addirittura si autosospende dal partito) si dicono contenti, soddisfatti e persino orgogliosi della legge. Mario Adinolfi dissente e conferma che si presenterà come leader del Popolo della Famiglia, Matteo Salvini invita all’obiezione di coscienza (come Marchini, candidato sindaco di Roma). Forza Italia lascia libertà di voto e di coscienza, la Lega e gli ultracattolici del family day preparano un prossimo referendum abrogativo, il Movimento 5 stelle si astiene dal voto portando come motivo l’impossibilità tecnica di correggere alcuni punti.
Come donna sono felice, il sogno di molti diventa possibile. Si potrà dare una risposta ai bambini che fanno domande e agli adulti che vogliono fare sogni da bambini, incontaminati e felici.
E concludo con le parole di un grande giornalista che stimo. “Chiedo scusa, ma forse una legge che migliora e non basta va semplicemente accolta come una legge che migliora e non basta. Non come l’inizio del Tempo Radioso per cui inchinarci al Leader né come l’Apocalisse dell’Anticristo contro cui assaltare la Bastiglia. Non mi pare che sia un livello di sfumatura così complesso da non poter essere raggiunto dal nostro apparato neuronale”.
Questo scrive Alessandro Gilioli, giornalista dell’Espresso e autore del blog Piovono Rane, alle 16 circa, poco dopo l’approvazione della fiducia e prima della votazione finale sulla fiducia. E questo sottoscrivo, perché tutto si può migliorare, a patto che ci sia qualcosa da migliorare.
In caso contrario, esiste il vuoto.
(11 maggio 2016)
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