di Daniele Santi
Ora che hanno fatto la loro manifestazione che era un inno all’intolleranza e l’hanno potuta fare perché, nonostante loro, l’Italia è un paese democratico dove coloro che odiano le libertà altrui hanno a che fare con cittadini enormemente migliori di loro, che professano di essere gli Eletti; ora che al Circo Massimo erano presenti non uno, ma due milioni, forse sette o addirittura dieci milioni di persone che inneggiavano all’unità della Famiglia tradizionale e che grazie a loro che son tanto buoni l’unità della Famiglia tradizionale è salva; ora che abbiamo saputo dai media che un’altra paladina della Famiglia tradizionale aspetta un figlio senza essere sposata perché ciò che deve valere per gli altri non vale mai per i paladini della Famiglia tradizionale; ora che il Circo Massimo è crollato sotto il peso dei dieci milioni di bravi italiani che hanno difeso ciò in cui credono; ora che una transessuale vestita da suora che voleva entrare al Circo Massimo è stata allontanata dalla polizia al grido di “non siamo a Carnevale”, perché sia chiaro a tutti di quale tolleranza parlano questi signori, si torni tutti coi piedi per terra e si prosegua con il lavoro di modernizzazione di questo paese meraviglioso popolato da cialtroni intolleranti in linea con le peggiori teocrazie. E per favore la prossima volta mettano al centro del palco anche una pira pronta all’uso. Che non si sa mai…
(31 gennaio 2016)
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