di Il Capo
Il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, leader di un Partito Popolare sempre più confessionale e sempre più prono alle politiche integraliste e contro le donne spagnole della Conferenza Episcopale Spagnola retta dal moderno Torquemada, il quasi onnipotente Rouco Varela, continua con il suo tentativo di cambiare radicalmente la legge sull’aborto che è stata votata dalla Camera pochi giorni fa, con il voto contrario di cinque deputati del PP (non preoccupatevi, nel PP la disciplina di partito è ferrea. E’ solo propaganda).
Mariano Rajoy, detto anche la Vendetta del Macho, conta di approvare la legge nel prossimo settembre, si tratterebbe del regalo d’addio a Varuela e alle forze oltranziste vaticane (in Spagna non esistono movimenti cattolici progressisti rappresentativi dal punto di vista politico) e dell’ennesimo abbassamento di calzoni del principe del non facciamo nulla, se non un sacco di chiacchiere – e diamo la colpa al PSOE e a Podemos – si trova nella scomoda posizione di perdere sicuramente il potere allle prossime politiche a favore di un’alleanza trasversale tra populisti e PSOE che si prenderanno la Moncloa.
Rajoy, ci è poi circondato di elementi politici di nessunissima caratura che hanno distrutto il PP, già soffocato da scandali di ogni tipo. Al pover’uomo che parla come Fidel Castro (entrambi hanno le loro origini in Galizia), che scambia la politica con l’asservimento al potere della Chiesa, non ha altra scelta – per passare alla storia – che quella di far approvare una legge contro le donne spagnole che non soltanto è costituzionalmente inapplicabile, ma che verrà immediatamente emendata dal governo che seguirà, e che assai difficilmente sarà a guida PP.
(18 luglio 2015)
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