di Paolo M. Minciotti
C’è attesa negli Stati Uniti per la decisione della Corte Suprema che dovrebbe sollevare il veto ai matrimoni egualitari agli Stati che lo hanno imposto, come il Kentucky, mentre i dodici (12!) candidati Repubblicani alla Casa Bianca si sgolano per ogni dove gridando il loro sdegno contro la “bestialità” chiamata matrimonio egualitario, e Jeb Bush, tristissimo rappresentante della nota famiglia di trogloditi che ha occupato la politica americana facendo i disastri che tutti conosciamo, ribadisce il suo desiderio che la Corte Suprema dica no.
Obama tace. Non così fanno i politici californiani impegnati a bloccare l’iter di una legge depositata da un cristiano integralista di quelli buoni che chiede che sia data la libertà a chi lo voglia di uccidere i gay con un colpo alla tempia, perché il suo dio vuole così, appellandosi al buon senso dei californiani “retti”.
(23 giugno 2015)
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