di Gaiaitalia.com
L’Europa allargata alle nazioni dell’ex (ex?) blocco sovietico con molta fretta e poca ponderazione sta mostrando tutti i suoi limiti legati al profondo fascismo che anima quelle popolazioni e coloro che vengono conseguentemente eletti a gestirne i destini. L’ultima decisione degna di Stalin l’hanno presa gli Ungheresi che hanno deciso di costruire un muro alto 4 metri lungo i 178km di frontiera che separano l’Ungheria dalla Serbia, a proposito di civile convivenza.
La decisione è stata annunciata dal ministro degli Esteri del governo di estrema destra al potere, Peter Szijjarto, che ha aggiunto che il muro non violerà nessun accordo internazionale, che sarebbe anche vero se l’Ungheria non facesse parte dell’area Schengen, cioè dell’area di libera circolazione delle merci e delle persone.
La questione immigrazione è un problema di vitale importanza per il primo ministro Orbàn, che ha visto la sua popolarità incrinarsi a causa di 57mila immigrati provenienti da Afghanistan, Pakistan e Siria, che sarebbero entrati in territorio ungherese attraverso il confine serbo.
Il muro sarebbe una prova di forza che gli restituirebbe popolarità. E un altro pezzo dell’Europa dei diritti morirebbe. E ai dittatori non potrà che far piacere.
(17 giugno 2015)
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