di Il Capo
I giornalacci italiani si stanno divertendo una volta di più a speculare sulla sessualità di Cristiano Ronaldo che, partito per una “crociera per soli uomini” come un giornale che si definisce serio ed equilibrato sbatte in prima pagina, è stato fotografato mentre un amico gli spalmava la crema antisole sulla schiena, dato che per conformazione fisica nessuno di noi è in grado di farlo, e mentre si divertiva con altri amici.
Fa schifo, sul serio fa proprio schifo e non ci sono altre espressioni, vedere come in nome della prudierie e del peggior cicaleccio da sfrante lavandaie da villaggio sperduto, questo giornalaccismo con la sindrome dell’andropausa gestito troppo spesso da chi con la propria insulsa checcaggine ha fatto fortuna e si diverte ad imbrattare la vita altrui con pettegolezzi escrementizi, ha una sola definizione: è il giornalaccismo dell’Invidia.
L’Invidia di chi al posto di Cristiano Ronaldo vorrebbe starci; di chi ritiene, nonostante proclami il contrario, che essere gay sia qualcosa di “peggiorativo” e così ne scrive (e questi non dovrebbero recarsi in una redazione, ma da uno psicologo bravo); da chi vorrebbe essere abbracciato dal Ronaldo di turno e disperato nella sua solitudine da checca di potere (l’essere “checca” è un atteggiamento mentale, e vale anche per le donne), non può far altro che sparlarne. L’Invidia di chi, accecato dal proprio furore da giornalaccista, dimentica che gli esseri umani si rispettano e che rispetto vuol dire non andare a rovistare nella loro vita privata. Cristiano Ronaldo, disgraziatamente per certuni, con il suo corpo fa ciò che vuole e non deve rendere conto a nessuno.
Che poi ci si indigni perché con un post il calciatore (uno straordinario atleta, 10″1 sui 100 metri piani, vincerebbe i campionati d’Europa, per intenderci) dichiara di voler essere “lasciato in pace” e che le notizie sulla sua vita privata sono “spazzatura”, e si voglia vedere sotto queste dichiarazioni un’implicita dichiarazione di omosessualità repressa, la dice lunga sulla qualità del giornalaccismo di casa nostra, fatto per vendere e vendere e conquistare un click in più.
Ce la fate capire con parole semplici – e senza offese – questa mania di pretendere che chiunque dichiari con chi scopa per soddisfare la vostra voglia di immaginare cosa gli altri fanno a letto, quando magari sareste proprio voi a voler fare ciò che altri fanno, e non ne avete il coraggio?
Ora sparatemi.
(11 giugno 2015)
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