di Daniele Santi
Renzi ha di nuovo fissato una data per la possibile approvazione della legge sulle Unioni Civili: luglio. Prima era maggio. Prima ancora un’altra data. Cosa impedisce l’approvazione del ddl Cirinnà che già ha avuto voto favorevole dalla Commissione Giustizia del Senato con una maggioranza che sarebbe facilmente replicabile in Parlamento? Dice il Premier: “L’Italia ha una proposta di legge presentata dalla senatrice Cirinnà e sarà votata tra luglio e settembre. Anche in questo caso replichiamo il modello tedesco, diverso dal modello irlandese. Credo che possa funzionare e avere i voti in Parlamento”. Quando finirà, Sig. Primo Ministro, questo tira e molla sulla pelle delle persone omosessuali italiane? Quando la finirete con gli annunci che non hanno seguito? Sono gli emendamenti di Ncd (2778 emendamenti, 282 solo a firma del senatore Carlo Giovanardi), Forza Italia (829 di cui 700 a firma Lucio Malan) e di Gal, formazione legata al centrodestra (332)? O sono quelli delle autonomie, del Partito Socialista, le 21 del gruppo misto, le 36 del M5S, i 20 della Lega? Sono i 15 emendamenti della corrente minoritaria del Pd?
Ci rassicuri Signor Primo Ministro. Ci dica con i fatti che presto l’Italia sarà un paese normale e civile. E ricordi, per favore, che dopo la legge sulle Unioni Civili bisognerà sdoganare anche quella contro l’omofobia.
(26 maggio 2015)
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