di Filomena Filippetti
Nella giornata della caduta di Marquez, dovuta ad imprudenza ed inesperienza anche se il giovane catalano è un mostro di bravura, Valentino Rossi ha decretato senza ombra di dubbio che se esiste un dio della MotoGP, ebbene quel dio si chiama Valentino Rossi.
Una gara straordinaria, quella del GP d’Argentina, con Valentino che parte in ottava posizione, viene carenato da Iannone, se ne sta tranquillo due giri e poi comincia a farli fuori tutti, uno dopo l’altro, fino a recuperare a Marquez quattro secondi e mezzo di distacco, superarlo con un capolavoro strategico e quindi vederlo rovinosamente al suolo a causa di una imprudenza da ragazzino (e motociclisticamente parlando Marquez ragazzino non è).
Ora Rossi guida il mondiale con 66 punti davanti a Dovizioso con 60.
(20 aprile 2015)
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