di Iosonodio
Scrive La Repubblica di Bologna:
Così va nell’Emilia Romagna degli ex-comunisti alla Salvini. La Bologna dove c’è posto per tutti, che siam brava gente. Bologna la grassa, la principessa delle province dove succede tutto perché non cambi niente e dove c’è tutto perché non ci sia niente. Dove il calore umano è straordinario, perché nelle vasche lungo via Indipendenza ci si conosce più o meno tutti, ma che basta un problema, uno, possibilmente portato da non bolognesi perché il razzismo scatti. Contro chiunque, non solo i neri. Deve fare tanta strada Bologna, insieme all’Italia tutta, per uscire dal salvinismo di cui è anch’essa espressione, il finto buonismo dell’aiutiamoli a casa loro, dell’abbiamo trovato “un nero con un coltello nascosto nel giubbotto. Io capisco che sicuramente ci andranno di mezzo anche delle persone che non c’erano niente, anche dei bravi ragazzi” , il buonismo dell’indifferenza, del cialtronismo e dell’ignoranza.
Io non sono buonista, sono per la giustizia. Per tutti. Sono contro l’ipocrisia eletta a modus vivendi. Sono contro i cialtroni dalla pancia piena che fanno propaganda ai loro servizi e poi chiude gli occhi di fronte ad episodi come quelle della discoteca come si chiama e chi se ne frega.
In Emilia Romagna, in tutte le sue città, non è rimasto nulla di ciò che si pretende di trovarci ancora. L’arroganza dell’ignoranza, quella è rimasta. E buon pro gli faccia. Ai Bolognesi razzisti del “per me sono tutti uguali” ed al loro salvinismo interiorizzato che li fa sentire tanto buoni, quando la bontà la vedono col donare 5 lire alla chiesa del quartiere ogni domenica.
Cattocomunismo. La cosa peggiore che ho visto in vita mia.
(9 marzo 2015)
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