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Non ne posso più di leggere “matrimonio gay” quando si parla di matrimonio per tutti

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Isteria 300x450di Il Capo

Treccani.it: matrimònio s. m. [dal lat. matrimonium, der. di mater -tris «madre», sul modello di patrimonium]. – 1. a. Istituto giuridico… eccetera; la stessa fonte riporta anche la definizione di matrimonio egualitario loc. s.le m. Matrimonio tra persone dello stesso sesso.

Tutti, dico tutti, i giornali italiani, quando è in ballo il matrimonio egualitario parlano di “matrimonio gay”, e lo fanno in allegra compagnia di associazioni lgbt, attivisti lgbt, politici e compagnia cantante. E non se ne può più di leggere la definizione “gay” appioppata ad un istituto giuridico, ad un pezzo di carta.

Che cosa significa “matrimonio gay” se non la continuazione di una orribile costumanza non solo verbale che accomuna l’agnognato diritto, al “cinema gay” [sic], al “teatro gay” [sic], ai “siti gy” [sic], insomma all’aggettivo gay appioppato da menti inconsapevoli a tutto ciò che ha a che fare con la vita quotidian delle persone omosessuali (donne e uomini)?

Ora, come disse qualcuno, lapidatemi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(6 gennaio 2015)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

©gaiaitalia.com 2015 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 

 

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