di Il Capo
La festa più falsa della storia torna, è tornata, è alle porte, evviva evviva, o forse quando leggerete questo delirio sarà già passata, proprio come se fosse una festa seria. Certo: è bello incontrare la propria famiglia per chi vive lontano da essa. Passare tempo con i propri figli quando se ne hanno. Stare un po’ con il proprio compagno o la propria compagna, magari riscoprendo cose che son sempre state lì.
Poi il 27 dicembre tutto torna come prima. Senza nemmeno farlo apposta. Perché non è che c’è cattiveria, ma si è così presi dal fare altre cose che non si ha tempo per farne altre. E’ come creare una tendenza e non poterne uscire. Che verrebbe da dire, non è che anche il Natale di cui tanto ci riempiono occhi ed orecchi non è nient’altro che un avvenimento artificioso con la complicità di chi ha mutuato un festa pagana trasformandola quasi in un dogma?
Non che ci importi. Scriviam per scrivere, ma magari rifletterci serve anche. O no?
(23 dicembre 2014)
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