di Gaiaitalia.com
B, come beh!: non c’è andata neanche male, anche quest’anno arriviamo alle feste di fine anno vivi, che non è mai scontato, anche se noi lo viviamo come tale;
U, come unità: e non ci riferiamo al quotidiano, ma alla qualità, l’essere uniti appunto, che tanto manca agli Italiani che piuttosto che unirsi in parità preferiscono farsi dominare in totale subalternità, per poi potersi lamentare;
O, come odio: troppo quello che alberga nei cuori della gente che si sente parlare in giro per le varie testate televisive o radiofoniche. Essere contro non significa usare linguaggi da agitatore di folle;
N, come nefasto: si tratta – quella di cui sopra – di un’abitudine nefasta propria del mediocre che ritiene il gridare per gridare il solo strumento utile a farlo diventare qualcuno, ma c’è sempre un altro che grida più forte;
E, come e ‘sti cazzi*: direte voi. Non è un problema nostro.
F, come fascisti: o come neofascisti. Troppissimi e pericolosissimi e di nuovo sulla via di destabilizzare Istituzioni e Stato, come dimostrano i recenti arresti di 19 (diciannove) persone che stavano preparando attentati. Non a caso avvenuti a pochi giorni dallo scandalo di Mafia Capitale;
E, come eppure: c’è una bella Italia di gente che lavora onestamente il suo lavoro di onesto essere umano e che continua a passare inosservata, persi come siamo a lamentarci sugli autobus della nostra presunta povertà;
S, come silenzio: quello di chi ha conosciuto la povertà vera, propria o altrui; chi ha visitato luoghi dove nemmeno l’indispensabile esiste, di fronte a queste lamentele continue tace, perché non c’è povertà peggiore di quella del cuore;
T, come tuttologi: tutti noi che possiamo scrivere n’importe quoi e n’importe ou, noi che siamo diventati tutti tuttologi e pensiamo di poter dire qualunque cosa: spesso non capendo nemmeno ciò che scriviamo;
E, come e ‘sti cazzi*: appunto.
* e chi se ne frega, ad uso dei non romani.
(22 dicembre 2014)
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