di Gaiaitalia.com
E’ forse da attribuire al Medioevo la viscerale propensione di alcuni Comuni italiani di restare ancorati a un passato che, benché glorioso di gesta e di eroi, è appunto passato. Prima leale alla Lega lombarda, poi guelfa, poi sotto il dominio dello stato pontificio, Faenza non ha saputo districarsi, nel corso dei secoli, dal suo passato. Lo scorso lunedì 15 dicembre, è riuscita ripiombare di nuovo, grazie anche a parte dei Consiglieri del Partito Democratico, nell’oscurantismo che l’ha dominata per molto tempo.
Il Consiglio comunale ha infatti approvato un Ordine del giorno, proposto da Forza Italia, che rafforza “l’interesse superiore dei minori a vivere, crescere e svilupparsi all’interno della propria famiglia naturale”. E non finisce qui: il Comune si impegna a chiedere alla Regione l’organizzazione della Festa della famiglia naturale – quella fondata sull’unione di uomo e di una donna – e la sua promozione a tutti i livelli, nonché al Governo di non applicare il Documento Standard dell’Oms per l’educazione sessuale nelle scuole.
“Lo scandaloso Ordine del Giorno è stato approvato a maggioranza con 14 voti, dei quali 7 del Pd locale, Sindaco compreso, e con 9 voti contrari. Una spaccatura che lascia il segno non solo a Faenza ma che si ripercuote a livello nazionale”, commenta Andrea Maccarrone, Presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. “E’ innegabile che far passare un Odg di questo genere rappresenta la schizofrenia di un PD che ha perso di vista il ruolo che dovrebbe essere quello di un partito progressista e aperto alle nuove forme di famiglia, di amore e di società. I danni del Governo in questo delicato settore sono evidenti: è urgente e necessario che la questione dell’eguaglianza formale e sostanziale di tutti i cittadini e le cittadine, del matrimonio egualitario e dell’apertura alle nuove famiglie venga al più presto rimessa nell’agenda politica di Matteo Renzi. Il Premier ci spieghi da che parte stanno il Governo e il PD”.
(17 dicembre 2014)
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