di Il Capo
Leggere i giornali in questi giorni è un esercizio faticoso, non per i verbi impossibili e le locuzioni improbabili, non saremo certo noi che ci prendiamo tutte le libertà linguistiche possibili e non a giudicare il lavoro altrui su questo fronte, ma per le notizie che vengono riportate. Quelle su Mafia Capitale e sui suoi protagonisti, e le reazioni politiche – scomposte, inutili, indecenti, vergognose, viscide, opportunistiche – ad essa connesse.
Non entreremo nel merito della cronaca, non abbiamo i mezzi giornalistici (pratici, persone che possano seguire solo quel fronte) per potere far fronte a quell’inchiesta, ma condivideremo alcuni pensieri: il primo va, è ovvio, all’ex sindaco Alemanno che con la faccia di tolla che lo contraddistingue manifestava in prima fila contro l’illegalità a Tor Sapienza insieme agli amichetti di Fratelli d’Italia e si trova ora ad essere indagato per questioni molto più serie di quelle che denunciava. Tra le varie accuse quella di avere portato denaro in Argentina, ma per fortuna la procura di Roma ci rassicura: “Non ci sono riscontri di trasferimenti di soldi da parte di Gianni Alemanno all’estero”. Preferirei che il mio ex sindaco fosse dichiarato innocente, lo spero per me e per lui.
Le questione cooperative ed affari con immigrati è ancora più indecente: da un lato l’odio alimentatato a fini elettorali verso lo straniero bisognoso e dall’altro l’utilizzo dello straniero bisognoso per fare soldi, in un intreeccio che dà – appunto – il voltastomaco.
Preferirei di gran lunga vivere in un paese decente, dove non ci siano indecenti rappresentanti pubblici che stanno lì a riempirsi le tasche con soldi che vengono anche dalle nostre tasche e poi vanno in tivù a farci la morale a noi che siamo impresentabili perché magari sosteniamo che tutti dovrebbero avere il diritto di sposarsi.
O altri leader di partiti fino a ieri separatisti, oggi solo fascisti e razzisti, in pellegrinaggio da Putin, perennemente in tivù, mezzi nudi sui giornali, che sputano il loro odio nazionalista in nome del potere, dimenticandosi degli indagati nella regione che hanno governato per vent’anni.
Mentre soffoco a fatica i miei conati di vomito, spero con tutte le mie forze che – se colpevoli – questi farabutti – tutti – vengano sbattuti in galera con pene esemplari che siano da monito a tutti i furbetti che pensano che ripeterne le gesta e penso con orrore ad un ventennio in cui troppi reati venivano depenalizzati facendo di questo paese che già non ne aveva bisogno, un posto in cui tutti i furbetti possibili possano fare “quel cazzo che gli pare”, come diceva anni fa il buon Corrado Guzzanti.
(9 dicembre 2014)
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