di Vittorio Lussana twitter@vittoriolussana
Disse una volta Benedetto Croce: “L’errore parla con una doppia voce: una afferma il falso, mentre l’altra la smentisce”. Esattamente questo è stato il ‘berlusconismo’: un errore tragico e devastante. Ancora oggi, dopo venti lunghissimi anni di politiche di bassissimo profilo, la contraddizione ‘di metodo’ si ripete: da una parte, infatti, Silvio Berlusconi afferma di voler mantenere in vita il patto del Nazareno; dall’altra, l’ex premier ‘lancia’ Matteo Salvini alla leadership del centrodestra. Nella prima dichiarazione si afferma il falso, poiché il patto con Matteo Renzi regge solamente per continuare a presentarsi come ‘padre Costituente’ della futura terza Repubblica, se mai nascerà; nella seconda, si smentisce di voler svolgere veramente tale ruolo, poiché alleandosi con una forza disgregatrice come la Lega Nord, Silvio Berlusconi non s’incarica affatto di riformare il Paese, ma ne progetta la distruzione definitiva. Il problema di Matteo Salvini e della Lega Nord non è mai stato quello di essere un movimento xenofobo e razzista. Paradossalmente, questo è l’elemento del ‘Carroccio’ che ha sempre funzionato: quello propagandistico. Il problema di Salvini e dei suoi è che essi sono un movimento populista guidato da ‘inetti totali’, che ogni qual volta hanno ricoperto delle responsabilità di Governo non ne hanno ‘azzeccata’ una neanche per sbaglio.
Come dimostrato dal disastro dei rimborsi ai consiglieri regionali, l’Italia non ha mai avuto bisogno di alcuna svolta federalista, regionalista o addirittura secessionista. Al contrario, le cose funzionavano, tutto sommato, abbastanza bene proprio fino a quando non ha iniziato a circolare quest’idea che il Nord potesse chiudersi in se stesso e andare per la sua strada: una teoria non soltanto assurda e anacronistica, in tempi di strutture sovranazionali ed economie globalizzate, ma storicamente ‘falsa’, che riporterebbe indietro l’Italia settentrionale di 300 anni, ai tempi dei Dogi e della Repubblica di San Marco, in cui i contadini lombardo-veneti morivano di fame e di pellagra. Perché la Storia non sempre racconta un percorso coerente dell’umanità: il più delle volte, lo ‘giustifica’.
Dopo aver angosciosamente votato per 50 anni i ‘soporiferi’ democristiani, sia in Lombardia, sia in Veneto, nonché divenuti insopportabilmente arroganti per i ‘quattro soldi’ ereditati dal duro lavoro dei nonni e dei padri, molti italiani del nord si sono messi in testa di potersi governare da soli, isolandosi da quel contesto ‘mittleuropeo’ in cui sono immersi per pura ‘fortuna geografica’ e poter ‘battere’ una moneta che equivarrebbe alla ‘carta straccia’. E Berlusconi, ancora una volta, viene a riproporci questa gente qui? Salvini con l’atlante geografico stampato sulle ‘felpe’ e Borghezio col suo ‘nazismo’ da bar dello sport?
Naturalmente, per poter sperare di vincere, il ‘portatore sano’ di miracoli e di posti di lavoro a ‘milionate’ sarà costretto a imbarcare anche i ‘Fratellini d’Italia’ e tutto il resto della destra: tutta gente che non è mai andata oltre l’album delle ‘figurine’ dei calciatori. E dopo la sua eventuale vittoria, attorniato da questa bella compagnia di ‘buzzurri’, il ‘nostro’ pretenderebbe di riuscire a governare il Paese. Anche bene, magari. Ecco replicata, per l’ennesima volta, la contraddizione di metodo di cui sopra: sono vent’anni che Berlusconi si giustifica di non essere riuscito a fare “la rivoluzione liberale” poiché costretto a convivere con Partiti ed esponenti che si mettono ‘di traverso’, o che proprio non comprendono una ‘beata mazza’. E adesso vorrebbe riprovarci con questa ‘gentaglia’. Perché non provare, allora, a ‘lanciare’ Godzilla come leader del centrodestra? E il mostro di Loch Ness? Lo vogliamo lasciare lassù, da solo, tra i fondali di un lago scozzese? Peccato: potrebbe rivelarsi un ottimo ministro dell’Ambiente. Senza contare che si corre pure il rischio che quell’altro ‘genio della lirica’, Matteo Renzi, pur di seguire le ‘orme’ del ‘Maestro’ voglia allearsi con Mazinga Zeta. Così ci ritroviamo scaraventati tutti quanti in un ‘filmaccio’ giapponese degli anni ’60.
Ragazzi, ve lo diciamo con le buone: state scherzando col fuoco. Avete disgustato buona parte degli italiani, di destra e di sinistra: questo è l’unico vero ‘miracolo’ che siete riusciti a fare.
(28 novembre 2014)
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