29.2 C
Milano
32.4 C
Roma
Pubblicità
Roma
cielo sereno
32.4 ° C
33.5 °
31.4 °
35 %
3.1kmh
0 %
Sab
34 °
Dom
37 °
Lun
35 °
Mar
36 °
Mer
36 °

POLITICA

Pubblicità

ALTRA POLITICA

Pubblicità

ESTERI

Pubblicità
HomeCopertinaIl Manganello de La Karl du Pigné: Quanto eravamo fighi negli anni...

Il Manganello de La Karl du Pigné: Quanto eravamo fighi negli anni novanta”?

Pubblicità
GAIAITALIA.COM NOTIZIE anche su TELEGRAMIscrivetevi al nostro Canale Telegram
GAIAITALIA.COM NOTIZIE su WHATSAPPIscrivetevi al nostro Canale WHATSAPP

La Karl Du Pigné 04de La Karl du Pigné

Quando le vivi, le cose, non le apprezzi quasi mai fino in fondo. Nel 1983 ero andata a vivere da sola in un piccolo appartamento all’inizio della Via Prenestina, a poche centinaia di metri da quel quartiere che mi avrebbe poi battezzata, il Pigneto. Eppure, nonostante la libertà, l’autonomia, il sesso sfrenato tutti i giorni, varie volte al giorno, il lavoro, le soddisfazioni personali e professionali, le relazioni, gli amici, tutto ha iniziato ad assumere un significato che andava oltre il singolo evento, il singolo incontro, solo dopo anni, come se pian piano si costituisse un quadro di quella che era stata la mia vita. Se gli anni Ottanta mi avevano fatto questa impressione ed erano stati per me anni fortemente “educativi”, immaginatevi come ho vissuto gli anni Novanta.

Ogni tanto mi capita di leggere articoli di riconosciuti esponenti della cultura contemporanea e noto che l’approccio a quella decade, secondo me molto interessante, o è improntata all’estrema nostalgia che hanno coloro che un po’ agés come la sottoscritta ricordano con un po’ di “spleen” gli anni in cui erano forti, belli, guizzanti come anguille, oppure al contrario altri che si ergono a supercriticoni di un decennio che a parer loro non ha portato niente di nuovo né di interessante. Ad essere cretine fino in fondo posso dire che gli anni novanta son venuti dopo gli anni ottanta, e quelli si che ci hanno sconquassato per benino. Ma gli anni Novanta hanno avuto l’ingrato compito di traghettare almeno due generazioni nel terzo millennio ed è indubbio che quei dieci anni hanno visto dei cambiamenti che negli anni Ottanta mai ci saremmo nemmeno lontanamente immaginato.

Io ricordo con emozione la caduta del muro di Berlino nel 1989, che ritengo l’inizio di un percorso di cambiamenti che a macchia d’olio porterà a grandi stravolgimenti in tutto il mondo. Ma mentre riusciamo per esempio a celebrare gli anni sessanta, gli anni settanta, anche gli anni ottanta, per gli anni novanta sembra che non abbiamo la capacità di trovare delle caratteristiche che ci facciano dire “Ma che favola!”. Io delle idee me le sono fatte: un po’ credo dipenda dalla vicinanza degli anni novanta, che forse non hanno permesso che questo decennio diventasse ancora “vintage”, permettendoci di recuperarne dei pezzi, dall’altra il fatto epocale che gli anni novanta ci hanno trascinato sempre di più verso una globalizzazione della società pur esasperando in maniera forse troppo eccessiva noi stessi come singoli in un personalismo che a volte ha fatto più danni che apportato benefici. Non è un caso che Berlusconi sia sceso in politica nel 1994. Ma sarebbe un errore attribuire al Berlusca un’importanza o una colpa che non ha: egli ha saputo cavalcare quel cambiamento con furbizia, costanza e sfrontatezza. Quando Berlusconi ricorda che lui ha battuto i comunisti (non solo in Italia ma in Europa) dice una bugia grossolana: non è stato lui, sono stati gli anni novanta, la caduta del muro di Berlino, la disgregazione della Russia e della Jugoslavia. Ma siccome questa non vuole essere certo una rubrica di approfondimento geo-politico e io non sono un’analista, voglio mettere qui una dietro l’altra, a casaccio, le tante cose degli anni Novanta, belle e brutte, serie e anche “facete”, che ho vissuto e che mi hanno influenzato. Spero di contagiare anche qualcuno dei miei lettori.

Negli anni Novanta muore Ayrton Senna, Clinton diventa Presidente degli Stati Uniti d’America e qualche anno dopo viene beccato col biscotto nella bocca di Monica Lewinsky, muoiono Freddy Mercury e Kurt Kobain, iniziano Tangentopoli e Mani Pulite, nascono invece il compact disc, la Play Station e i primi blog sul web. Fanno miliardi a palate i Take That, i Backstreet Boys, Britney Spears, Cristina Aguilera, Eminem e la sempre presente Miss Veronica Ciccone. Alla fine degli anni Novanta nasce Google (sembra sia sempre esistito, vero giovani ventenni? Invece no, data di nascita 1998!), In tv spopolano Friends, i Simpson e in Italia le ragazze di Non è la Rai. In Rwanda muoiono un milione di Tutsi ammazzati dagli Hutu, a Palermo la mafia uccide Falcone e Borsellino, clonano la pecora Dolly e come un ciclone la Mucca pazza cambia di non poco le abitudini alimentari. A Parigi muore la principessa Diana, viene firmato il trattato di Maastricht, la Russia invade la Cecenia, Hong Kong torna alla Cina, escono Forrest Gump, Philadelphia, Schindler’s List, Pulp Fiction e Titanic (e mi fermo qui).

Windows 93/95/98, il sistema operativo Linux, le top model la fanno da padrone sulle passerelle:come non ricordare Naomi Campbell, Linda Evangelista, Cindy Crawford, Pat Cleveland, Christy Turlington, Claudia Schiffer e la mia preferitissima Simonetta Gianfelici. In italia negli anni novanta iniziano i Gay Pride: chiediamo leggi e norme a nostra tutela e dopo vent’anni dobbiamo ancora sentirci le cazzate di Binetti, Giovanardi, Santanchè, Mussolini, Gasparri e un manipolo di scervellati del Pd che se se ne adassero altrove non farebbero un soldo di danno. Negli anni Novanta, per finire, arriva la HAART, una combinazione di tre farmaci per l’Aids che verrà migliorata di anno in anno e che consente una sopravvivenza e una qualità di vita di tutto rispetto.

Potrei andare avanti per altre tre pagine, ma mi voglio fermare qui. Se è vero che gli anni Novanta hanno rappresentato l’inizio del “se stessi” (che negli anni Duemila si sono declinati anche pericolosamente vero il basso con i reality e anche alcuni talent, per dirne una), è vero anche che il momento della nostalgia dovrebbe essere ormai arrivato, si calcola che esso scatti all’incirca ogni 20 anni. Quindi mi candido ufficialmente come spingitrice dei favolosi anni Novanta. E poi, scusate, ma nel 1997 mi sono anche innamorata, fidanzata e acccasata. E dura ancora.

Ma quantro eravamo figh*, negli anni Novanta! Peccato per chi non c’era ma, vedrete fra un po’ ritorneranno per tutti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(1 settembre 2014)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

©gaiaitalia.com 2014
diritti riservati
riproduzione vietata

 

 

 

 

Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)

Torino
cielo sereno
28.4 ° C
29.5 °
26 °
49 %
2.9kmh
2 %
Sab
29 °
Dom
29 °
Lun
28 °
Mar
27 °
Mer
26 °
Pubblicità

LEGGI ANCHE