27.1 C
Milano
26.4 C
Roma
Pubblicità
Roma
cielo sereno
26.4 ° C
27.1 °
24.2 °
47 %
2.6kmh
0 %
Gio
26 °
Ven
33 °
Sab
34 °
Dom
34 °
Lun
33 °

POLITICA

Pubblicità

ALTRA POLITICA

Pubblicità

ESTERI

Pubblicità
HomeNotizieInteressa?L'adozione di una minore da parte di madre biologica e compagna diventa...

L’adozione di una minore da parte di madre biologica e compagna diventa “adozione da parte di coppia gay” [sic]

Pubblicità
GAIAITALIA.COM NOTIZIE anche su TELEGRAMIscrivetevi al nostro Canale Telegram
GAIAITALIA.COM NOTIZIE su WHATSAPPIscrivetevi al nostro Canale WHATSAPP

Coppia Lesbica Marriagedi Alessandro Paesano  twitter@Ale_Paesano

Si chiama stepchild adoption: il genitore o la genitrice non biologici possono adottare la prole, biologica o adottata, dei compagni o compagne conviventi.

Per la prima volta in Italia questo diritto è stato applicato a una familgia omogenitoriale di prima costituzione.
Due libere professioniste e conviventi da 10 anni, hanno fatto ricorso al tribunale dei minori, chiedendo che la figlia di cinque anni, avuta da una delle due donne grazie alla fecondazione assistita, fosse adottata anche dalla mamma non biologica.
La corte ha accettato il ricorso in base all’articolo 44 della legge sull’adozione n. 184 del 4 maggio 1983, modificata dalla legge 149 del 2001, che prevede l’adozione in casi particolari per garantire alla minore una stabilità famigliare altrimenti precaria.

L’accettazione del ricorso da parte del Tribunale serve dunque a riconosce il diritto alla minore di considerare anche la madre non biologica come legale genitrice della minore garantendo la continuità del benessere che la compagine familiare di quelle due mamme le ha dato e che lo stato non riconosceva in pieno.

In caso di morte della madre biologica infatti, la compagna della donna, nonostante abbia cresciuto come figlia propria esattamente come la madre biologica, non avendo alcuna potestà sulla minore non avrebbe diritto di continuare a crescerla: il tribunale disporrebbe del trasferimento dell’affido e dell’adozione della minore ai parenti più prossimi (zii e zie, nonni e nonne).

Questi i fatti e il modo più intellettualmente onesto di raccontare questa storia che invece, approdando sulle pagine dei principali quotidiani e su internet si trasforma in un caso di adozione gay come se una delle due donne non ne fosse la madre biologica della bambina ma l’adozione riguardi entrambe le donne.

Così tutte le testate (Repubblica, Internazionale, Il Fatto Quotidiano, Rai News) parlano di adozione gay che è un monstrum semantico.
L’adozione naturalmente non è né gayetero, è una adozione e basta.
Al limite ad essere lesbiche, e non gay, sono le adottande ma, a ben vedere, anche questo è improprio: si tratta solamente di una coppia dello stesso sesso e l’assortimento sessuale non implica necessariamente un orientamento sessuale lesbico (aggettivo che usa solamente la stampa) esistendo anche la bisessualità.

In ogni caso qui non si tratta di due persone dello stesso unite da un legame affettivo alle quali viene riconosciuto il diritto all’adozione in quanto coppia ma del diritto della minore di avere riconosciuta come genitrice legale anche la madre affettiva oltre a quella biologica.

Nessun titolo riporta la notizia nei suoi veri termini dando l’impressione al pubblico che una bambina non loro sia stata data in adozione a una coppia di donne lesbiche.

Il passaggio dall’adozione gay dei titoli alla stepchild adoption dei sommari e degli articoli veri e propri è funambolico e in alcuni casi sfiora il ridicolo.

Repubblica arriva a scrivere che

Il Tribunale per i Minorenni di Roma ha infatti riconosciuto l’adozione di una bimba che vive con una coppia omosex composta da due donne libere professioniste. La bambina è figlia biologica di una sola delle due conviventi.

 

Chissà cosa vuol dire che  solo una delle due donne è madre biologica della bambina. Quante madri biologiche può avere una figlia?
Non è l’unica sciocchezza scritta dall’autore o dall’autrice, anonimi, di questo articolo che scrive anche che la bambina vive con e non è figlia di.

Aleteia, un sito teodem, parla addirittura di affido a coppia di lesbiche, ignorando i termini della sentenza e la reale situazione familiare della bambina già figlia di una delle due mamme

L’inciviltà di un paese non si vede solo nelle prese di posizione reazionarie di chi si dice contro questa sentenza ma anche nelle argomentazioni con cui la notizia è riportata dai mezzi di informazione.

Così si sottolinea l’eccezione, la deroga alla norma, invece di sottolineare l’inclusione e il fatto che i genitori della prole sono quelli che i figli li crescono e non solo quelli che li fanno.
 

 

 

 

 

 

 

 

(30 agosto 2014)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

©alessandro paesano 2014
©gaiaitalia.com 2014
diritti riservati
riproduzione vietata

 

 

 

 

Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)

Torino
pioggia leggera
21.5 ° C
22.1 °
19.6 °
77 %
1.2kmh
62 %
Gio
22 °
Ven
28 °
Sab
27 °
Dom
27 °
Lun
27 °
Pubblicità

LEGGI ANCHE

×