di Paolo M. Minciotti
“Omofoba, ignora la cultura gay attuale e del passato”. L’Expo milanese e i suoi vertici sono finiti nel mirino di quello che Gaynews.it definisce il mondo LGBT (Arcigay sarebbe “il mondo LGBT”?, ma fateci il piacere! ndr) per bocca del suo presidente Flavio Romani, noto fulmine di guerra, che intervenuto al al programma KlausCondicio su YouTube da Klaus Davi ha denunciato che “L’Expo, a firma dell’iper-macho Maroni, si preannuncia come una fiera del virilismo e del pensiero unico leghista. I vertici Expo non ci hanno contattato, tanto meno i loro uffici comunicazione la cui efficacia si è vista sui giornali esteri…“.
Flavio Romani si tira la zappa sui piedi da solo: “Non siamo stati coinvolti a livello ufficiale, non c’e’ stata nessuna apertura per presentare le nostre istanze, per essere in qualche modo all’interno del meccanismo dell’Expo in maniera forte, e non c’è nulla dedicato al mondo gay [sic]: un vero peccato, perchè Milano (che Romani definisce capitale della cultura LGBT attraverso la moda moda, la pubblicità ed il design rinverdendo l’omofobo pregiudizio che modapubblicità&design = gay) non si merita questo, anzi, si meriterebbe un Expo con un respiro culturale più ampio, com’è giusto per una città cosmopolita come Milano”.
Continua (non pago) Romani: “Non e’ giusto per il Nord, e non è giusto per l’Italia. Forse riusciremo a essere presenti all’interno dell’Expo con un minimo di spazio che riusciremo a comprare come altre aziende, proprio come se fossimo un’azienda, un espositore qualsiasi, uno stand”.
Ci tireremo addosso offese e strali, ma dato che non ce ne frega niente, rivolgiamo a Flavio Romani con alcune semplici domande.
- Perché mai Arcigay avrebbe dovuto essere contattata da Expo e i suoi vertici?
- Perché non è stata Arcigay a conttattarli? Troppi impegni?
- Che tipo di prodotto commerciale utile Arcigay offre alla nazione?
- Arcigay è un’associazione o un’azienda? Perché mai dovrebbe avere privilegi che le altre associazioni non hanno?
- Arcigay è sicura di essere rappresentativa e dialogante e di offrire un esempio di associazionismo che parla a tutti o solo pretende di essereparlata da tutti?
- Se tutti pagano gli stands per essere presenti ad Expo perché Arcigay non dovrebbe?
- Quando la smetteranno di rivolgersi agli altri dall’alto del loro piedistallo che la lezione dell’umiltà l’ha imparata addirittura un papa?
- Quando la pianteranno con gli stereotipo gay tipo la moda=culturagay che c’han fatto scoppiare le gonadi a forza di leggerli?
- Se sono l’associazione con più iscritti d’Europa come millantano da due lustri, due soldini per gli stand proprio non ce li hanno?
- Con il nulla che hanno ottenuto e creato perché hanno ancora la faccia tosta di pretendere?
Aspettiamo fiduciosi le offese. Sulle rispose siamo meno fiduciosi.
(27 agosto 2014)
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