di Il Capo
Il pretonzolo di provincia che sproloquiava su partigiani e matrimoni gay ha avuto il suo tristo momento di glorissima, con Repubblica che riprende la notiza, questo inutile quotidiano che ci ironizza sopre alcune migliaia di rituitti, come mi piace chiamarli.
Se questo gonnuto rappresentante di un’istituzione temporale inutile che è diventata solo una macchina per far soldi avesse anche avuto un po’ di senno sarebbe stato zitto per almeno due ragioni: i matrimoni gay in Italia non esistono, i preti pedofili sì, quelli sì invece esistono. E abbondano.
Così come abbondano le dichiarazioni della CEI in cui si dichiara che un prete pedofilo non va denunciato e che anzi “I Vescovi non hanno l’obbligo di denunciare un prete pedofilo”.
Ma il pretonzolo di questo non parla.
Ci sarebbe una terza ragione per starsene zitti, si chiama connivenza: quella della Chiesa di Roma con Mussolini prima ed il nazismo poi, quel nazismo che tanti partigiani ha fucilato, che tanti preti che credevano nella libertà ha fatto ammazzare.
Sorvolare su beati che incontrarono dittatori assassini affacciandosi da tristissimi balconi per il giubilo dei fanatici.
Ma il pretonzolo a tutto questo non può pensare, perché è l’avanguardia della corazzata: deve essere più realista del re. E parla a vanvera il pretonzolo. Il peggio che gli può capitare è di finire sulla prima pagina dei giornali. E di partigiani vivi ormai non ce ne sono più.
©gaiaitalia.com 2014 diritti riservati riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)