di La Lurida twitter@LaLurida
Le Modenesi son stupende. Tutte: uomini e donne. Le vedi caminare per il czentro che “fan la vasca” che è un must della via Emiglia, con i vestitini nuovi che si fanno il mutuo per comprarli, perchè aparire è meglio che vestire, il sabato pomeriggzio e la domenica matina, che cz’han voglia di vomitare tanto son infeliczi e tronfie del loro benessere finto, mo’ stan lì e vanno avanti indietro che bel divertimento. La vita è tutta lì.
Le Modenesi. Tutte: uomini e donne, son quelle che ti incontrano a una festa il sabato sera e parlan con te per ore perché devon sembrar carine e poi si gziran dal’altra parte la domenica matina quando t’incontran per la strada, che son stupende le modenesi. Che si chiaman coi sopranomi del liczeo tutta la vita: cz’era la Titti, e la Polli, e la Czicczi, e Matte e Lollo e a fess’ e mammese…
Col cotechino nel culo che così caminan più dritte e l’ochiale alla moda, e che lavoran a l’aradio o conoscon l’asesore e che vanno ai vernissagze, e si senton importanti che cz’han la ferari e crepan d’invidia perché in serie A c’è il sasuolo e micca il modna (Modena per i non autoctoni).
Nei scioui quattro metri quadrati di spazio czerebrale le modenesi, uomini e donne, vanno e vengono da piazza roma alla via emiglia, con puntate al campus universitario (che cz’han fatto il parcheggzio soto il palco signora mia che sotterraneo è difficile da pronunciare – che almeno noi i soldi li sapiam spendere), per prendere la macchina (non l’auto) per fare dueczento metri che bisogna pur far vedere che cze l’hai la macchina (non l’auto).
Le Modenesi, uomini e donne: protagoniste di una czittà che nel 2006 ha visto aumentare del mileduczento dicono i maligni, i prestiti personali per andare in ferie in posti esoticzi, per potersi poi lamentare che non cz’eran le lasagne e che si mangzia da schifo (dio che schifo sharm, non czi vado più non czi non san nemeno far da mangziare, mo’ son degli arabi cosa ti aspetti che sian anche czivili?)…
Insomma è da quelle Modenesi lì, uomini e donne, che ieri un follouer di Gaiaitaglia mi ha scritto che scrivo a caxxo di cane, perché secondo lei (la modenese uomo o donna è sempre colta, sa sempre tutto lei, cz’ha la viletta con canczello di ferro sbatuto, leggze la gazetta che è un trionfo d’itagliano e prende il café in via Farini) sbaglio la puntegziatura.
Mo’ secondo te amica, e te lo scrivo in itagliano, se non volessi scrivere esattamente come scrivo, facendo gli errori che faccio scientemente, avremmo deciso con la direzione di questo quotidiano, di lavorare su una sezione che si chiama “La Pagina de La Lurida”, concepita come scrittura che è una specie di argot finto-bolognese?
‘Mo stai ben tranquilina amica, controlla gziornalmente il tuo cotechino e passi lunghi e ben distesi, che i tuoi consigli, se ne ho bisogno, magari te li vengo a chiedere, amica, che le Modenesi, uomini e donne, san sempre tutto, dan consigli da tutte le parti e son capaczi di far n’emporte quà!
Perché so anche il franczese amica… Perché Lurida e sgramaticata sì. Cretina, no.
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